La denuncia era scattata dopo che la polizia municipale e gli ausiliari del traffico dell’Amat lo avevano trovato con un tagliando di abbonamento Zone blu falso. Adesso, a chiusura del processo, per S.L. è arrivata la condanna a due mesi e venti giorni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali per tremila euro.
A pronunciarsi è stata la terza sezione penale del Tribunale di Palermo, che ha ritenuto l’imputato colpevole del reato a lui ascritto e ha emesso la condanna. L’Amat si è costituita parte civile. L’azienda insisterà per ottenere la quantificazione del danno in sede civile. “Questa sentenza – commenta Antonio Gristina, presidente dell’Amat – conferma la bontà dell’azione di contrasto svolta dai nostri operatori verso i fenomeni fraudolenti, così come viene quotidianamente determinato dall’azienda, che trovano poi conforto nell’azione della magistratura, con condanne esemplari”.
Per il sindaco Leoluca Orlando, “ancora una volta è giusto ribadire che perché i servizi pubblici funzionino e possano avere tariffe corrette, è giusto che tutti paghino perché tutti possano pagare meno. Questa vicenda dimostra che chi tenta di fare il furbo perché si crede più furbo, finisce col pagare pesantemente per le proprie responsabilità”.