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Burocrazia regionale, non piace ai sindacati la norma che consolida le assegnazioni politiche delle poltrone

mercoledì 17 Maggio 2017
dirigenti

Non piace ai sindacati della funzione pubblica la norma contenuta nel collegato alla finanziaria sulla dirigenza regionale.

I rappresentanti di Cgil funzione pubblica, Sadirs, Uil, Cisl nel corso di un incontro con il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, hanno avanzato le proprie richieste, evidenziando che l’articolo contenuto nel collegato che regolamenta la materia non può essere una soluzione.

I sindacati chiedono l’applicazione di un criterio meritocratico, che interrompa le assegnazioni “politiche” delle poltrone più alte della burocrazia siciliana, criterio che invece il governo Crocetta sembra voler consolidare, vista la norma già pronta per l’ Aula e contenuta nel collegato che prevede il ruolo unico e soprattutto che i 40 supereletti con soli 78 mesi di anzianità possano passare alla prima fascia.

“Rigettiamo questo criterio assurdo di selezione dei dirigenti – dice Clara Croce’, segretario regionale della Funzione pubblica Cgil – la norma sulla dirigenza non e’ assolutamente compatibile coni criteri meritocratici che pretendiamo si affermino. In sicilia chi ha avuto l’incarico e’ stato raccomandato dal politico. Ora, naturalmente, questi soggetti arriverebbero prima, mentre quelli che non si sono venduti alle tessere di partito nei governi che si sono succeduti, sarebbero penalizzati”.

La proposta della Cgil è quella di stralciare la norma dal collegato per un disegno di legge organico che riguardi l’intera riforma del settore, includendo anche una soluzione al divario retributivo tra le categorie A e B. Per Fulvio Pantano del Sadirs: “non ci sono al momento ostacoli ad ascoltare le istituzioni su questo tema. Siamo pronti a discutere”. 

“Il presidente dell’Ars Ardizzone si è sostituito al governo: era con Crocetta che bisognava affrontare il dialogo istituzionale – afferma Paolo Montera segretario regionale di Csl Funzione pubblica. “Oggi il comparto è fortemente demotivato, si cancelli la norma dal collegato e si pensi a fare le classificazioni dei dirigenti, eliminare questro selvaggio spoil system e garantire il funzionameno della macchina burocratica”. 

“La dirigenza regionale lavora nel caos, non ci sono più le direttive idonee – dice Luca Crimi, segretario regionale Uil Filp – non ci sono più direttive idonee. L’allineamento alla legge Madia non e’ sufficiente, occorre abrogare la legge 10 del 2000 ormai obsoleta e non garante del ciclo di meritocrazia e del diritto alla carriera all’interno della pubblica amministrazione”. 

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