Le elezioni politiche si avvicinano e il fatto che si possa votare subito dopo l’estate fa fare un’accelerazione alle forze politiche. E un colpo di acceleratore non indifferente l’ha dato in queste ore il Movimento 5 Stelle, incassando una disponibilità pesante, quella del pm Nino Di Matteo.
L’occasione è stata il convegno che i pentastellati hanno organizzato a Montecitorio, dove Di Matteo, oltre alle ormai consuete affermazioni in favore del codice etico del M5S è andato oltre, perché dopo un lungo intervento dal taglio fortemente politico, alla domanda del giornalista Marco Travaglio sulla eventualità di fare il ministro della giustizia durante la prossima legislatura, non ha chiuso la porta. Anzi.
Ufficialmente ha preferito non parlare di se stesso, ma le sue frasi suonano come un ok, una disponibilità piena e diretta: “Non voglio rispondere alla domanda che riguarda il mio eventuale impegno in politica – ha detto Di Matteo – ma non voglio eluderla completamente. E dico che non sono d’accordo con Davigo e Cantone e con chi pensa che l’esperienza di un magistrato non possa essere utile alla politica. Se la politica deve riappropriarsi delle sue prerogative di primo baluardo contro la mafia, non possiamo pensare che in certi casi l’impegno politico non possa rappresentare per il magistrato la linea ideale della prosecuzione del suo impegno in toga. Non mi scandalizza, anzi, l’impegno politico di un magistrato, ma penso che una scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, vale a dire che è incompatibile con la pretesa di tornare poi a fare il giudice”.
Insomma, Di Matteo – che ha ormai quasi esaurito il proprio lavoro a Palermo – conferma quello che qualche osservatore pensava da qualche tempo e cioè che in vista della imminente campagna elettorale nazionale, il suo nome possa far parte della squadra di governo a 5 Stelle.
E a confermarlo è uno dei big pentastellati, Luigi Di Maio, anch’egli presente allo stesso convegno: “La disponibilità di Nino Di Matteo è una buona notizia. Siamo contenti. Noi non abbiamo ancora individuato il candidato premier e quindi non esiste ancora una squadra di ministri, ma a breve la presenteremo anche perché pare che si vada a votare presto”.
Un nome di grande popolarità come quello del pm Nino Di Matteo potrebbe far fare ai pentastellati un forte balzo in avanti nei sondaggi, che attualmente danno il Movimento attorno al 30 per cento dei consensi.