Chiedono lavoro e dignità. Dicono no alla cessione del ramo d’azienda del servizio “Customer Care” WindTre – ex H3G e per questo chiedono ai leader di Cgil, Cisl e Uil il blocco delle procedure per tutelare diritti e professionalità dei lavoratori del call center di Genova, Cagliari, Roma e Palermo, che temono di perdere il lavoro.
Gli operatori delle quattro sedi del neonato colosso hanno deciso di inviare una lettera appello ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, nella quale ricostruiscono fasi e tappe che hanno traghettato le due società (H3G e Wind) a fondersi e H3G dando vita a WindTre, “primo operatore nazionale – scrivono – per numero di clienti, che vuole investire in Italia e rimanere leader nel settore”.
Intanto per il 14 giugno hanno proclamato uno sciopero per difendere i propri diritti.
“Non si riesce a comprendere l’intenzione dell’azienda a procedere all’esternalizzazione del servizio clienti consumer ex H3G (133), mediante lo strumento giuridico della cessione del ramo di azienda – si legge nella missiva – Si parla di esternalizzare e pertanto di precarizzare il lavoro attraverso un meccanismo futuro di aggiudicazione di gare al massimo ribasso che inevitabilmente si ripercuoteranno sul lavoratore”.
“Abbiamo acquisito una professionalità – aggiungono i dipendenti – che solo pochi altri operatori possiedono, nel corso degli anni ci siamo specializzati in vari ambiti. Ci rivolgiamo – aggiungono – quindi, proprio a voi, per la tutela del nostro futuro, e per la difesa da questi giochi di potere, a voi chiediamo di opporvi con fermezza e di far valere la voce di ogni singolo lavoratore, in ogni sede istituzionale. Non è bastata Almaviva? La vertenza Gepin? Il fallimento di Omnia network?”.
“Ancora con più forza – concludono – vi chiediamo che l’unica intesa che l’azienda può individuare con il sindacato è la rinuncia a questa cessione del ramo d’azienda, l’unica vera garanzia a tutela dei dipendenti coinvolti”.