Assistenza gratuita, mediante l’ accesso al patrocinio a spese dello Stato, per tutte le vittime di cyberbullismo, con un reddito inferiore al tetto massimo previsto dalla legge. Per i più abbienti, invece, saranno applicati i minimi tariffari. E’ questa l’iniziativa partita dall’Associazione Made 3.0 insieme agli Avvocati Dario Coglitore, Claudio Ruggieri e Giovanni Parisi. Il progetto è rivolto sia ai maggiorenni che ai minorenni e lo sportello legale si trova in via Houel, 24 (zona Tribunale) a Palermo.
Per maggiori informazioni è possibile inviare un’email all’indirizzo associazionemade3.0@gmail.com, contattare il numero 3479221754 oppure scrivere un messaggio alla pagina Facebook cyberbullismo- violenza 2.0.
“Il cyberbullismo – afferma Cetty Mannino, referente dell’associazione Made 3.0 e blogger del sito intreccio.eu- è un fenomeno che non colpisce soltanto la vittima ma anche la famiglia. L’adolescente o l’adulto bullizzato spesso si chiude nel proprio silenzio e questo comporta una sofferenza maggiore ed estesa anche alle persone vicine. Lo sportello legale vuole essere un supporto e uno stimolo per denunciare”.
Come funziona lo sportello?
Possono usufruire dell’iniziativa tutte vittime di cyberbullismo, di odio online o altri fenomeni legati al web. L’assistenza sarà fornita alle vittime sia maggiorenni che minorenni, in questo caso accompagnati da un maggiorenne che esercita la patria podestà (mamma, papà o chi per loro). Coloro che sono interessati possono rivolgersi all’associazione Made 3.0 e attraverso una piccola quota d’iscrizione, studiata proprio per questo tipo di servizio, valutare insieme allo staff di avvocati come agire in sede giuridica.
“Durante il primo consulto – spiegano gli Avvocati Coglitore e Ruggieri del foro di Palermo- faremo un’analisi approfondita del caso e verificheremo se effettivamente sussistono i presupposti per avviare un’azione legale per l’illecito civile, penale o congiunto, oppure agire in via cautelare e d’urgenza, ad esempio per ottenere la rimozione dei contenuti offensivi”.
L’iniziativa è estesa a Palermo e provincia.