Un gioco d’Aula. Potrebbe essere una prima seduta con i botti, quella d’insediamento del Consiglio comunale di Palermo di lunedì prossimo. Oppure un avvio senza sorprese. Dipenderà dal lavoro svolto in questi giorni dai gruppi di maggioranza e opposizione. Le premesse per fibrillazioni e colpi di scena nell’elezione di presidente e vice presidente del Consiglio comunale non mancano. I colpi a effetto sono stati però sin troppo annunciati in questo ultimo periodo per poter sortire effetti visibili. A partire dai mal di pancia di Giusto Catania, rimasto fuori dalla giunta. I quattro consiglieri comunali eletti per Sinistra Comune, (Giusto Catania, Barbara Evola, Marcello Susinno e Katia Orlando), voteranno Barbara Evola alla presidenza e Forello, (candidato a sindaco per i 5stelle) come vice-presidente.
Fabrizio Ferrara, il candidato più votato della lista Movimento 139 (1650 voti) alza la voce e rivendica spazio e considerazione per l’elezione del presidente, così come Giulio Cusumano, tra i più votati della coalizione che ha sostenuto Orlando, così come Mimmo Russo e Sandro Terrani.
Tentativi questi ultimi due forse un po’ velleitari.
La vice presidenza ‘di garanzia’ potrebbe andare alle opposizioni dunque in un accordo generale, ma potrebbe scaturire anche da situazioni contingenti al momento del voto.
La maggioranza infatti punta a uscire più o meno compatta sul nome del presidente del Consiglio comunale uscente Totò Orlando. Tantillo e Ugo Forello, gli outsider più quotati per la vice-presidenza.
La sensazione è comunque che Totò Orlando aggreghi maggiormente alla vigilia del voto gli eletti che fanno parte della maggioranza che ha dterminato il nuovo mandato di Leoluca Orlando
Discorso a parte per il gruppo dei I Coraggiosi di Fabrizio Ferrandelli. Il leader del movimento riparte dal Consiglio nella sua battaglia politica: «Se posso dare una mano a creare sintesi in momenti di confusione istituzionale, come mi pare ad esempio questo, mi metto a disposizione. Abbiamo sette consiglieri eletti, anime diverse, provenienze da un confronto da protagonisti di liste civiche. Giovedì ho riunito i consiglieri eletti e abbiamo fatto un ragionamento complessivo»
In pole position quindi per la vice presidenza, con un curriculum adeguato alla funzione da svolgere per il gruppo di Ferrandelli ci potrebbe essere Sandro Anello, (tre consiliature e assessore comunale allo Sport dal 2007 al 2009 e dal 2010 al 2012, oltre che assessore provinciale dal 2009 al 2010)
Ferrandelli sulla vice presidenza, non fa una questione di poltrone:«Abbiamo portato in Consiglio gente di valore. Vediamo chi aggrega di più. Occorre dopo tutto questo tempo insediare il Consiglio comunale e le commissioni e mettere ognuno nelle condizioni di esercitare il proprio mandato. Tatticismi e posizionamenti personali si risolvono in una notte, non sono argomenti che ci appassionano».
Non fa bilanci Ferrandelli, ma guarda ai numeri: «Io rappresento quei 90mila palermitani che mi hanno votato. La prima volta che mi sono candidato ho preso 1.300 voti, e sono stato eletto, poi ne ho preso 4.500 nella lista di Rita Borsellino e non scattò il quorum, 32mila la prima volta come sindaco e 90mila a giugno. Dobbiamo monitorare i bilanci delle società controllate che presentano problemi, alcuni bandi che riguardano la progettazione delle nuove linee del tram che, a mio avviso, vanno rivisti, e di cui si deve discutere in Consiglio comunale».
Il sindaco di Palermo almeno per il momento non sembra orientato ad aprire guerre di successione per la guida delle società municipalizzate. Un argomento che rimarrà sospeso per qualche mese almeno.
La giunta Orlando rimane chiusa alle designazioni dei partiti. Almeno per ora. Al momento tra i partiti non si lamenta nessuno
Verrebbe quasi da dire: «È il modello Palermo, bellezza»