“A casa nostra siamo puliti e vorremmo una città altrettanto pulita. Non è vero che i servizi mancano: non bisogna lamentarsi, ma darsi da fare. Ognuno nel proprio piccolo deve dare il proprio contributo per mantenere Palermo pulita“.
Parola dei volontari di Palermo Green, associazione no profit che raccoglie circa 120 partecipanti in città. Sono tre gli impegni principali del team: pulizia di strade e marciapiedi; giardinaggio; e un orto sociale. Si muovono in varie zone di Palermo: da Brancaccio a via Ernesto Basile, da corso Finocchiaro Aprile al Politeama.
Oggi alcune squadre erano in piazza S. Oliva per la pulizia dal fogliame degli alberi e dai rifiuti lasciati per le strade dai cittadini incivili. Presenti sul posto: Antonio Biancato, 37 anni, disoccupato; Fabio Favaloro, 22 anni, universitario iscritto al corso di Scienze per la gestione delle attività marittime; e Irene Capozzi, 32enne di Avellino, trasferitasi a Palermo per lavoro e volontaria del Ceipes. «Con il Ceipes – spiega quest’ultima – siamo partner di questo progetto coordinato da “Uniamoci Onlus” (organizzazione che si occupa di disabilità) e finanziato da “Fondazione con il Sud”. Il progetto durerà 18 mesi in totale. Abbiamo iniziato le attività lo scorso mese di giugno in vari quartieri di Palermo. Tra questi c’è un orto sociale a Brancaccio che consente anche alle persone disabili di portare avanti delle attività. Il progetto nasce dal profondo del nostro cuore con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza prima di tutto a non sporcare, ma anche a mettersi in gioco e prendersi cura di Palermo. Chiunque – aggiunge – può dare il proprio contributo per la nostra città ideale. Ci stiamo mettendo in gioco personalmente, “armati” di guanti, palette, scope e sacchetti, senza lamentarci”.
Nelle loro magliette infatti campeggia lo slogan: “Palermo Green. La città siamo noi. Non lamentiamoci: ATTIVIAMOCI”.
«Ci auguriamo – conclude Irene Capozzi – che anche altri possano unirsi in questa attività di volontariato».