“C’è un problema di ordine pubblico, perché queste 180 persone non stanno nel centro di accoglienza ma in giro per il paese. Ci sono furti e lamentele. Non sono e non siamo un paese razzista, vogliamo che vengano rispettate le regole dell’accoglienza”.
Così il sindaco di Lampedusa Totò Martello, lamentando la situazione sull’isola a causa di migranti fuori controllo. Il primo cittadino lancia una provocazione: “Non si capisce a cosa serve questo hotspot, chiudiamolo, risparmiamo i soldi, tanto sono tutti in mezzo alla strada, quindi non c’è nessun problema”, dice intervistato da Rainews24.
“Chiedo – aggiunge il primo cittadino – il sostegno del governo in un semplice modo: noi vogliamo stare tranquilli, non è un problema di accoglienza, continueremo a esserlo fino alla morte, però se abbiamo un centro dove devono essere riconosciuti – prosegue – non si capisce per quale motivo dopo 5 minuti che sbarcano sono fuori che passeggiano. Se non ci sono regole significa che è un centro che non serve a nulla, quindi bisogna chiuderlo per fare risparmiare dei soldi agli italiani”.
Per l’eurodeputato di Fi Stefano Maullu “ormai se ne è accorta anche la sinistra: l’immigrazione fuori controllo produce conseguenze pericolose e devastanti, soprattutto per chi è costretto a convivere con più di 100 o 200 migranti ammassati in un unico hotspot. A Lampedusa sta succedendo qualcosa di simile, con molestie, furti e comportamenti osceni ormai all’ordine del giorno. E a denunciare la gravità della situazione è proprio il sindaco, un uomo di sinistra con un passato nel Pci. La disillusione è amara, soprattutto quando è causata da un confronto con la realtà dei fatti: ora l’ha imparato anche la sinistra”.