La corsa ormai sta per cominciare. Dopo la definizione della partita dei candidati alla presidenza della Regione, i partiti si stanno organizzando con i componenti delle liste nelle nove province siciliane. L’obiettivo del quorum da raggiungere per ottenere i seggi, (sbarramento al 5 %) non sarà semplice per nessuno. Specialmente nei territori più piccoli e nelle province interne dell’Isola.
La nuova Assemblea regionale sarà composta, con la nuova legge elettorale, da 70 deputati.
La ripartizione dei seggi per collegio provinciale è la seguente: Palermo 16, Catania 13, Messina 8, Agrigento 6, Trapani 5, Siracusa 5, Ragusa 4, Caltanissetta 3, Enna 2.
Gli altri deputati eletti proverranno dal listino. Un seggio andrà al secondo classificato tra i candidati presidenti, mentre nel listino regionale composto da 7 persone, compreso il candidato presidente, la lista è ‘bloccata’. Non ci sono cioè le preferenze, ma il deputato viene eletto rispetto alla successione dei posti che scattano, secondo l’ordine in cui si trova in lista e i voti presi in proporzione. Il ‘tetto’ del listino arriva fino a 42 seggi per la coalizione. Lo sbarramento al 5% rende validi i voti per i candidati presidenti degli schieramenti che si fermano sotto questa soglia. Nel listino regionale, composto da 7 persone, compreso il candidato Presidente, trovano posto anche 3 donne, candidate pure in una sola delle province.
In pratica il listino per la coalizione vincente scatta fino al raggiungimento della soglia di 42 deputati, e i restanti seggi vanno distribuiti alle altre liste che hanno conquistato seggi.
È consentito il voto disgiunto. I candidati per ogni provincia possono essere anche la metà dei seggi previsti, arrotondata all’unità superiore. Per candidarsi, è previsto il limite minimo di 21 anni d’età.
Inoltre occorrono: da 150-300 firme (per collegi fino a 500.000 abitanti), da 300-600 (per collegi da 500.000 a un milione e 600-1.200 (per collegi oltre un milione. Infine 1.800-3.600 per il listino (ma si può firmare in contemporanea per il listino e per una lista provinciale)
I seggi sono assegnati tramite il metodo del quoziente Hare e dei più alti resti (con recupero sempre a livello provinciale) alle liste che abbiano superato lo sbarramento del 5% a livello regionale. Dei seggi che rimangono da attribuire, due sono assegnati rispettivamente al neoeletto Presidente della Regione e al migliore dei suoi competitors (il candidato presidente giunto secondo). Questo sistema viene giudicato il metodo più proporzionale dei sistemi di ripartizione, in quanto si limita ad attribuire i seggi in modo perfettamente proporzionale ai voti ricevuti.
L’unica cosa certo, però, a liste presentate, è che quello che inciderà fortemente sarà l’astensionismo. Non a caso dallo staff di Cancelleri stanno preparando iniziative mirate a ridurre al limite il fenomeno. I 5stelle sono tra quelli che potrebbero subire il maggiore contraccolpo in tal senso. Che poi ‘le corazzate’ delle due coalizioni, in termini di liste, siano in grado di superare nettamente e di gran lunga ‘il’listone’ dei ‘grillini, accreditato di un grande risultato, è tutto da vedere.