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Vie dei Tesori: ilSicilia.it alla scoperta di piccole chiese e cripte [Fotogallery]

lunedì 16 Ottobre 2017

Questa settimana abbiamo dedicato il nostro giro tra i siti proposti dalle Vie dei Tesori dedicandoci, in particolare, alle chiese e alle cripte. Ecco quelle che nell’ordine, potrete vedere nella gallery fotografica: Cappella dei Falegnami (via MAqueda, 172), Chiesa di Sant’Orsola dei Negri  e Cripta di Sant’Orsola (via Maqueda, 102), Tesoro e Cripta della Cattedrale (Corso Vittorio Emanuele).

 

CAPPELLA DEI FALEGNAMI:

Il piccolo oratorio barocco si trova all’interno del convento di San Giuseppe dei Teatini ed è sede, oggi, dell’Università di Palermo. Le decorazioni all’interno sono di Giuseppe Serpotta che vi lavorò, intorno al 1701, insieme al nipote Procopio. Circa cento anni dopo l’oratorio venne assegnato alla confraternita di San Giuseppe dei Falegnami ecco perché visitando la cappella si troveranno eccezionali esempi di artigianato, dall’altare al “palchetto” sede del coro. Recentemente si è scoperto, poi, proprio sotto la cappella, una stanza dalla superficie equivalente, non visitabile al momento, che potrebbe rivelare interessanti sorprese in futuro.

 

CHIESA DI SANT’ORSOLA DEI NEGRI:

Tra le decine di chiese presenti in città questa è una vera e propria perla risalente al 1662: all’interno, mantenuti in ottimo stato di conservazione, si trovano “particolari” stucchi del Serpotta, preziose opere di Pietro Novelli e dello Zoppo di Gangi.

La particolarità sta nel fatto che in questo luogo “il maestro del bianco” non ha realizzato i soliti putti gioiosi ma, circostanza rara in città, un repertorio di opere legato alla morte. Ecco che, come vedrete nelle foto, il Serpotta si cimenta, eccezionalmente, in scheletri decomposti che mantengono ancora organi o muscoli, in riferimento alla funzione di suffragio delle anime che svolgeva la chiesa in questione.

 

CRIPTA DI SANT’ORSOLA:

Uscendo dalla chiesa e girando l’angolo, si potrà accedere alla cripta. Anche qui il Serpotta si sbizzarrisce nella creazione di teschi e figure scheletriche; tra quelle in città questa cripta è quella che meglio si è mantenuta.

Qui, prima dell’editto di Napoleone, venivano portati i corpi dei defunti di un particolare ceto sociale, appartenenti al quartiere dell’Albergheria. All’interno i membri della Compagnia dell’Orazione della morte o dei Negri (dal colore della loro veste) si occupavano del trattamento, nelle varie fasi, dei corpi senza vita.

 

TESORO E CRIPTA DELLA CATTEDRALE:

Non si può che definire così lo spazio rappresentato dalla cripta laterale alla Cattedrale che accoglie, al suo interno, un patrimonio artistico e storico davvero eccezionale.

Oltre alle spoglie del suo fondatore, Gualtiero Offamilio, anche quelle di altri 23 tra persone importanti che, a vario titolo, hanno contribuito alla storia della città. Dall’arcivescovo Pietro di Tagliavia a Ottaviano Precovio, da Federico d’Antiochia a Simone di Bologna fino la cardinale Giannetto d’Oria, arcivescovo di Palermo al tempo del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia.

E ancora i gioielli di figure ecclesiastiche, i paramenti sacri utilizzati solo in particolari occasioni, reliquie di Sant’Agata e Santa Rosalia e, non ultimo, la corona di Costanza d’Aragona, prima moglie di Federico II, morta nel 1222.

 

 

 

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