MAZARA DEL VALLO. Incontriamo un Totò Cuffaro inedito, fuori dalla politica e vicino alla terra. Sereno e determinato per la presentazione al pubblico della sua “Tenuta Cuffaro – Casale Santa Ida”, che si è svolta ieri sera a Mazara.
“Questo progetto – spiega Cuffaro a ilSicilia.it – nasce dall’idea che il vino non solo sia un legame di sentimenti e condivisione, ma ispiri la voglia di tornare ad essere protagonisti della propria vita in Sicilia. I vini per tanti anni sono stati testimoni di un’Isola che è cresciuta e che si è fatta conoscere ed amare nel mondo“.
Nella produzione un vino rosso, a cui Cuffaro è particolarmente legato, denominato “Euno“.
“Il nome – racconta – è quello dello schiavo di Sicilia che si ribellò ai Romani, da cui deriva anche il nome della città di Enna. Rappresenta il riscatto di una vita di dolore e sofferenza per un uomo che ha amato e ama questa terra e che ha desiderato fortemente la libertà, soprattutto nel momento in cui gli è stata tolta“.
“Essere privati della libertà – aggiunge – non significa soltanto essere dentro una cella, ma non potere abbracciare più i tuoi cari e non potere contemplare il cielo stellato“.
Appassionato di viticoltura, ma non dimentica la passione per la politica. Si definisce adesso “osservatore, testimone delle vicende, che commenta in maniera distaccata ma attenta“.
Sulla competizione elettorale non risparmia puntualizzazioni. «Mi stupisco che ci sia una competizione elettorale, dove piuttosto che parlare di quel che si vuole fare per la Sicilia e per i siciliani, saltano fuori polemiche e temi come quello degli ‘impresentabili‘. Va bene affrontarlo , ma non può essere l’unico motivo della campagna elettorale“.