Raggiunto la notte scorsa l’accordo tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale di Palermo per l’aumento delle ore di lavoro ai dipendenti della Reset, la società partecipata che si occupa dei servizi territoriali ed in particolare della manutenzione del verde e delle spiagge. E’ stato concordato uno stanziamento per il 2017 di 38 milioni e per il 2018 e il 2019 di 40. Con queste risorse potrà essere finanziato un percorso graduale che porterà i contratti sin da subito a 34 ore, a 36 ore entro aprile 2018 e infine al contratto full time.
“Un traguardo – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – che potrà essere raggiunto anche grazie a prepensionamenti e mobilità interaziendale che nel frattempo scatteranno. Adesso il passo successivo è mantenere gli impegni assunti ieri traducendoli in fatti concreti”.
L’intesa arriva dopo una lunga vertenza scandita da una serie di agitazioni sindacali e scioperi sedati dall’apertura al dialogo fatta dall’amministrazione che aveva invitato le sigle a discutere insieme. Per Monja Caiolo, segretario della Filcams Cgil Palermo, “gli impegni economici assunti dal sindaco con il verbale di accordo sottoscritto ci tranquillizzano rispetto la stabilità dei livelli occupazionali e delle posizioni sin qui raggiunte, con grandi sacrifici da parte dei lavoratori. Il prossimo aumento a 36 ore strutturali è un ulteriore passo in avanti verso il ripristino delle condizioni anti cassa integrazione con Gesip”.
La trattativa tuttavia non è conclusa, perchè è stato posticipato a dicembre prossimo il confronto per la definizione di altri importanti punti che riguardano i termini del rinnovo del contratto, come la fruizione di festività, ferie, il riconoscimento di misure di welfare aziendale come buoni pasto e carta spesa. “Adesso – continua spiega Caiolo – serve, al più presto, un accordo di secondo livello che fissi non solo la data certa dell’incremento orario, comunque previsto entro il primo trimestre 2018, ma che entri nel merito dell’organizzazione del lavoro e dell’organigramma di Reset, facendo chiarezza su livelli di inquadramento e mansioni svolte, prevedendo, infine, anche elementi integrativi il Ccnl, come l’erogazione di buoni pasto e welfare aziendale”.
Per Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia si tratta di un “punto di svolta”. Calabrò esprime “soddisfazione per il risultato raggiunto. Riteniamo di essere riusciti a dare concretezza a quelle che sembrano essere vane promesse. Riconoscimento di misure di welfare aziendale, tra cui buoni pasto e carta aziendale di spesa, sono alcune delle condizioni di miglior favore che saranno declinate nell’accordo di secondo livello il cui incontro è già previsto entro il 15 di dicembre. Un plauso a quei lavoratori che hanno compreso, in momenti anche di forti criticità, quali potessero gli obiettivi raggiungibili non lasciandosi incantare da improbabili traguardi millantati dalle sirene”.
“Sin da subito però – conclude la sindacalista – bisogna rimettersi a lavoro e, col senso di responsabilità che ha contraddistinto le parti la scorsa notte, cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati, facendo sì che Reset divenga sempre più fiore all’occhiello delle partecipate comunali e non la cenerentola di turno. Le potenzialità ci sono e devono espresse affinchè in una progettualità di più ampio respiro Reset possa, in un futuro prossimo, essere trasformata in holding“.