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Regionali e moduli incompleti, un terremoto politico potrebbe colpire la nuova Ars

domenica 3 Dicembre 2017
urne regionali sicilia

Una tegola non indifferente piove sulla nuova Ars che non ha ancora effettuato la prima seduta della nuova legislatura. Sì, perché il Tar potrebbe rivoluzionare l’esito delle elezioni regionali a causa del mancato riferimento alla cosiddetta “legge Severino” che disciplina i casi di incandidabilità. In pratica moltissimi candidati (poi eletti) alle scorse elezioni del 5 novembre non hanno compilato l’apposito modulo, con la conseguenza che all’indomani del voto sono fioccati i ricorsi di quanti, invece, avevano compilato i moduli ma non sono risultati eletti.

Fra i ricorsi c’è quello presentato da Filippo Privitera, che si è candidato nel collegio di Catania per Cantiere Popolare – Mpa, ma che è arrivato primo dei non eletti. Privitera ha chiesto al Tar di essere proclamato eletto e di far decadere gli eletti catanesi sprovvisti di tale modulo, in cui si autocertificava che non vi erano cause di incompatibilità ai sensi della Severino.

A tremare, in questo caso, sono parlamentari eletti in vari schieramenti. Primi fra tutti i pentastellati Francesco Cappello, Gianina Ciancio, Angela Foti, e Jose Marano, ma anche il neoassessore Marco Falcone, eletto nelle liste di Forza Italia, insieme al suo collega di partito Alfio Papale e a Giuseppe Zitelli, proclamato deputato della lista “DiventeràBellissima”.

Il ricorso – scrive l’Ansa – è stato consegnato dagli avvocati Mauro Di Pace e Antonio Landro, che ritengono “illegittimo” il provvedimento di proclamazione emesso dalla commissione elettorale di Catania degli eletti che risultato non avere depositato la dichiarazione sostitutiva di insussistenza delle cause di incandidabilità previste dalla legge Severino, proprio a integrazione dei moduli della Regione dove non si faceva riferimento alla normativa nazionale ma si richiamava solo quella regionale”.

Se il Tar dovesse dare ragione a Privitera e questo pronunciamento dovesse essere confermato dal Consiglio di giustizia amministrativa, avverrebbe una vera e propria rivoluzione che cambierebbe la mappa del parlamento neoeletto.

Sì, perché Privitera non è l’unico escluso ad avere presentato ricorso, ma casi analoghi si sono verificati in tutte e nove le province in cui si è votato e i candidati che potrebbero risultare esclusi sarebbero moltissimi. Conseguenza: la nuova legislatura non è ancora iniziata e arrivano già le prime grane per l’Assemblea regionale siciliana, anche perchè il caso in questione non è affatto di facile soluzione.

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