Continua il botta e risposta sui quattro deputati regionali del Partito democratico che ieri non hanno seguito la linea decisa dal partito, votando un candidato diverso da quello indicato dal gruppo. Ieri i democratici Antonello Cracolici e Peppino Lupo ci erano andati giù pesante contro i franchi tiratori interni. Oggi anche il senatore Giuseppe Lumia ha espresso forti critiche, mentre i deputati all’Ars Luca Sammartino e Michele Cantanzaro avevano preso le difese del gruppo dei renziani, accusato di essere colpevole del “tradimento”.
A buttare acqua sul fuoco proprio è lo stesso neo presidente Gianfranco Miccichè che proprio poco fa in una nota scrive: “con il ministro dello Sport, Luca Lotti, non c’e’ stato alcun accordo sulla eventualita’ di fare confluire i voti dei deputati del Pd sulla sua candidatura alla presidenza del Parlamento siciliano”.
“Il ministro Lotti – sottolinea Micciche’ – mi ha telefonato dopo la mia elezione per augurarmi buon lavoro. Non c’e’ stata alcuna intesa con il Pd ne’ con una parte di esso. In ogni caso, come ho gia’ avuto modo di dire, saro’ il presidente di tutta l’Ars, non solo di chi mi ha votato”.
Più che abbassare le fiamme però le parole di Miccichè sembrano alimentare il fuoco della polemica, visto che appaiono come un excusatio non petita e confermano comunque l’esistenza di un rapporto tra il braccio destro di Renzi e il leader di Forza Italia in Sicilia. A molti, infatti, appaiono incomprensibili le congratulazioni di un ministro Pd nei confronti di un esponente di centrodestra per aver ottenuto la presidenza di un parlamento regionale.