Prosegue l’attività parlamentare dell’Ars di inizio legislatura. Oggi è l’ultimo giorno utile per eleggere intanto i rispettivi capigruppo, mentre in Aula si andranno a votare tre deputati questori e tre deputati segretari che completeranno il Consiglio di presidenza.
La modalità del voto prevede che ciascuno dei 70 parlamentari possa esprimere due preferenze.
Dopo che il voto su Gianfranco Miccichè ha scardinato la fragile struttura di partenza del Pd siciliano si sono delineati due blocchi, poco intercambiabili tra loro, tra maggioranza e opposizioni, ai fini dell’elezione di oggi che promette scintille e non esclude colpi a sorpresa.
Da un lato potrebbero votare la maggioranza e i 4 dem che avrebbero dato sostegno a Miccichè nella terza decisiva, votazione per la sua elezione, (Dipasquale, Catanzaro, Sammartino e Lantieri), dall’altra il Pd ha trattato a lungo con i 5stelle per piazzare con voto trasversale qualcuno dei suoi, dopo che 7 dem hanno votato Cancelleri alla vicepresidenza.
Si tratta, per inciso di postazioni che fanno gola a molti. I questori infatti controllano le spese del Palazzo, mentre la dotazione dell’indennità aggiuntiva (1.500 euro al mese) consente uno staff allargato al deputato che va a ricoprire l’incarico.
Nel Pd, ricucire rimane l’imperativo, ma su una linea politica chiara e precisa e senza ulteriori concessioni alla demarcazione tra maggioranza e opposizione.
L’elezione del capogruppo, dunque, come ripartenza di un’indicazione esplicita anche in vista della partita che riguarda le postazioni ancora da assegnare. Ricomporre il quadro in tempo utile, per eleggere un rappresentante unitario e andare oltre le polemiche senza generare condoni automatici per la corsa contro il tempo che il Pd all’Ars ha ingaggiato nelle ultime ore, per mettere e posto le cose.
Una sintesi di concetti più che di fatti, che riassume la successione di incontri e di stati d’animo dei dem siciliani, un partito indebolito che si sta imponendo in queste ore di recuperare un’identità per cominciare in maniera credibile il percorso parlamentare in una legislatura di opposizione
Sammartino e Lantieri potrebbero essere i votati del Pd da parte della maggioranza, mentre Assenza è uno degli altri papabili.
Da oggi gli esiti sono attesi in rapida successione. Dall’elezione del capogruppo, al voto su questori e segretari, continuando poi nei prossimi giorni con le commissioni di merito. Un puzzle da completare che Miccicchè spera di poter gestire in tempi rapidi.
Quel che è certo che si parte da un equilibrio che fa proseguire la partita sul filo del rasoio.