La lista “Mai più baracche” anima la campagna elettorale. Ad aprire i fuochi al Palacultura è stato il tandem Matilde Siracusano- Maurizio Croce, con un’operazione di verità sulla legge Carfagna e una stoccata proprio sulla lista. A replicare sono sia il candidato sindaco Federico Basile, che l’ex sindaco Cateno De Luca, che il capolista di Mai più baracche Ismaele La Vardera.
“Forse c’è chi ha nostalgia dei tempi in cui i politici,, in occasione di ogni consultazione elettorale, facevano visita a chi viveva in condizioni di disagio chiedendo voti in cambio di buste della spesa, buoni benzina e, per i più fortunati, qualche assunzione trimestrale in aziende private- replica Basile– La lista “Mai più baracche” sta lì a significare che quei tempi sono finiti. Lo slogan “Mai più baracche” va, invece, inteso in senso molto più ampio sotto il profilo politico: significa mai più immobilismo sui problemi seri della gente, mai più inutili passerelle di presidenti ed onorevoli, mai più rassegnazione. In questa città, un tempo costretta comunque a votare per chi promette e non mantiene, oggi c’è un nuovo protagonismo di uomini e donne fino a ieri considerati solo come numeri”.
Cateno De Luca ha ricordato come alla fine Messina abbia avuto 300 milioni (100 dei quali con la legge Carfagna), portando a casa un risultato finora inimmaginabile. A frenare la nomina del sindaco quale commissario straordinario per il risanamento sarebbero stati proprio i politici e non si è trattato di una scelta di Cateno. “ Oggi se la città di Messina torna ad essere protagonista è proprio perché ha avuto un sindaco che ne ha rivendicato la centralità”.
Infine il portavoce di Sicilia Vera Ismaele La Vardera: “Da capolista della lista “‘mai più baracche” e da portavoce regionale di Sicilia Vera non posso che replicare che la vergogna la debba provare proprio la politica rappresentata dalla coalizione di centrodestra di cui Croce è espressione a Messina. Infatti da oltre 100 anni il problema delle baracche è stato sotto gli occhi di tutto l’arco costituzionale, ma mai nessuno aveva pensato di risolvere concretamente la questione. Anzi, tutti hanno fatto promesse e passerelle in tempi elettorali proprio sui territori in cui insistono le baracche, strumentalizzando chi ha vissuto un dramma in silenzio e per decenni. Non avrei mai prestato il mio volto e la mia storia personale se non avessi toccato con mano il lavoro svolto da Cateno De Luca nel porre La questione del risanamento come punto fondamentale dell‘attività amministrativa, trovando risposte concrete che solo chi non ha onestaà intellettuale non vede.”