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Cavalli morti a Volterra: Italian Horse Protection si oppone all’archiviazione

venerdì 10 Giugno 2022

L’associazione Italian Horse Protection (Ihp), tramite i suoi legali ha presentato istanza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di 19 cavalli avanzata dalla Procura di Pisa.

Lo rende noto l’associazione ricordando che “dal gennaio 2019 per due anni successivi nella tenuta di Tignano, vicino a Volterra (Pisa), dove all’epoca l’associazione si era appena trasferita, si è verificata una vicenda che non ha mai avuto uguali in Italia e forse nel mondo: 19 cavalli, in buone condizioni di salute, sono morti improvvisamente e nell’arco di pochi minuti, dopo essersi accasciati mentre stavano pascolando”.

“La procura di Pisa – afferma Sonny Richichi, presidente di Ihp – ha chiesto di archiviare il caso senza che sia stata fornita una spiegazione plausibile sulla causa di quelle morti. Non sappiamo neppure se la causa sia dolosa o ambientale. Ci lascia molto perplessi la scelta dell’archiviazione, soprattutto perché successivamente a quelle morti in Toscana sono emersi fatti gravi relativi all’inquinamento ambientale”.

L’associazione afferma che “a Tignano non sono mai stati fatti accertamenti sui terreni, nonostante noi lo avessimo richiesto perché con le piogge e il calpestio, a più riprese, sono emersi rifiuti e sostanze sospette che probabilmente erano state seppellite in quei luoghi anni addietro: purtroppo, anche l’inchiesta Keu (sulle infiltrazioni nel ciclo dei rifiuti di imprese vicine a cosche della ‘ndrangheta , ndr) dimostra che la Toscana, e in particolare la zona fra Empoli e Siena, non distante da Tignano, è stata teatro di gravissimi fatti in materia di avvelenamento del suolo e per questo abbiamo chiesto alla procura di disporre carotaggi dove sono morti i cavalli per rilevare l’eventuale presenza di sostanze tossiche potenzialmente mortali”.

Per Richichi, è mancato nelle indagini “un coordinamento scientifico capace di gestire le fasi successive ai decessi: spesso le autopsie non sono state eseguite tempestivamente e quindi è stato impossibile rintracciare alcune sostanze estremamente volatili, come ad esempio il cianuro: non ci sembra trascurabile il fatto che nessun cavallo sia morto dopo che abbiamo lasciato Volterra, nel luglio scorso, per trasferirci a Montaione (Firenze)”.

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