In queste settimane di interim il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha portato avanti il percorso amministrativo avviato con l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.
E proprio a margine della conferenza stampa tenutasi al Palazzo della Regione di Catania in cui è stato presentato il piano regionale dei rifiuti in Sicilia, il governatore dell’Isola ha manifestato alcune dichiarazioni in merito al rientro in giunta dell’avvocato catanese.
“La legge stabilisce con chiarezza le incompatibilità, e fino a quando non arrivano a quelle leggi io, che non sono di sinistra, ma notoriamente di destra, sono garantista. Fino a un eventuale terzo grado di giudizio per me una persona è innocente. Chi la non pensa come me è forcaiolo”, ha detto il presidente Musumeci.
“Fibrillazioni in maggioranza? Nessuna – ha aggiunto – sapeste gli applausi della maggioranza ieri sera al rientro dell’assessore, quanti messaggi ho ricevuto. Siamo tutti felici di avere una persona per bene al suo posto per completare il cammino che ha avviato prima e durante la pandemia”. Il presidente Musumeci ha ribadito il proprio “rispetto assoluto per la magistratura e per il corso che continuerà a fare”
“Responsabilità politiche? Io mi sono sempre preso le mie responsabilità. E mi assumo la responsabilità di avere chiesto ad una persona per bene, indagata come tanti altri all’Assemblea regionale siciliana, di tornare al proprio posto perché ho sempre detto che un avviso di garanzia non è una condanna, non lo sono neppure un rinvio a giudizio o una condanna di primo e secondo grado”.
“Lui non voleva rientrare e siccome ho commesso io l’errore di accettare a poche ore dalla notizia dell’avviso di garanzia, allora gli ho detto che doveva ritornare in Giunta. Se in Italia tutti i politici gli uomini di governo raggiunti da avviso di garanzia dovessero dimettersi –ha aggiunto il governatore – dovremmo fare le elezioni ogni sei mesi. E siccome l’equilibrio tra politica e magistratura è la garanzia della democrazia, quando viene meno, viene meno il diritto alla democrazia”.
Ed effettivamente il presidente Musumeci, dal primo momento, ha sottolineato che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la vita democratica del Paese.
“Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono”.