Da Capo Peloro a Villafranca Tirrena lungo la strada statale ed i villaggi costieri della zona nord, con tappa in riva al mare. Il secondo giorno del cammino di Cateno tocca i punti più belli della riviera, da Mortella a Spartà, da Marmora ad Ortoliuzzo, per poi proseguire nel pomeriggio attraverso Rometta, Spadafora, Venetico e concludere in serata con Milazzo.
Ma la tappa per il secondo “comandamento programmatico” è Villafranca, là dove peraltro in occasione delle amministrative di giugno si è formato un gruppo di Sicilia Vera che non ha vinto le elezioni ma sta crescendo e ha deciso di sostenere la marcia verso Palermo anche con una candidatura in una delle tre liste “forti” di Cateno De Luca.
Dopo la tappa a Messina, servita a Cateno per spiegare il primo punto programmatico, stamattina la seconda tappa a Villafranca per illustrare il secondo.
Non prima però di aver fatto cenno alla situazione nazionale ribadendo che per lui, anche con le Politiche anticipate non cambia nulla.
“Il nostro programma non cambia anche se ci saranno le elezioni anticipate. Anzi per alcuni aspetti è anche meglio perché noi siamo già in viaggio, in campagna elettorale da ottobre scorso da quando a Taormina abbiamo acceso la lanterna e dato il preavviso di sfratto a Miccichè. Le anticipate sono un problema per altri non per noi. Anzi vi dico, non cercate di coinvolgermi”.
Cateno ha spiegato che ad ogni tappa annuncerà ulteriori candidature, che nel frattempo stanno già affollando le nove liste per l’Ars. Nella diretta non sono mancate le frecciate al Cas per le condizioni delle autostrade, alla vecchia politica ed a quella continuità territoriale rimasta lettera morta mentre ad esempio la Sardegna ne usufruisce da tempo.
Questo è il secondo punto programmatico: “Sicilia, Isola non più isolata ed umiliata”.
Esercitare e rilanciare l’autonomia prevista dallo statuto siciliano, definendo un nuovo patto di solidarietà Nord Sud per risolvere la questione meridionale in ambito europeo, trasformando l’insularità in un punto di forza per ottenere una riduzione di costi e tariffe per chi vive e vuole fare impresa in Sicilia nell’attesa della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina”.
In sostanza l’obiettivo è restituire orgoglio alla politica e rivendicare ciò che serve alla Sicilia. “Oggi i turisti piuttosto che spendere 600 euro in aereo per arrivare in Sicilia vanno con lo stesso prezzo alle Maldive, ma la nostra isola è bellissima e ancora riesce ad essere attrattiva. Noi diciamo basta a questa continua umiliazione, serve un presidente che abbia gli attributi per sedersi al tavolo del governo nazionale e rivendicare quel che ci tocca. Come diceva Piersanti Mattarella dobbiamo avere le carte in regola”.
Ieri aveva illustrato il primo punto: “Sicilia, Isola delle Autonomie e delle Libertà”.
“Abolire il pizzo legalizzato imposto dall’utilizzo politico-mafioso della struttura burocratica regionale, semplificando i procedimenti, accorpando e riorganizzando gli uffici ed i servizi, decentrando al territorio la gestione delle principali competenze amministrative regionali , valorizzando le autonomie locali ed i corpi intermedi con una norma regionale di intangibilità economico-finanziaria pluriennale.
