Il gruppo regionale a sostegno di Renato Schifani si è riunito oggi, sabato 10 settembre, al cinema multisala Politeama di Palermo. Presenti tutti i principali protagonisti delle cinque liste a sostegno del candidato di coalizione.
LE DICHIARAZIONI
“Per la prima volta nella storia la Lega contribuirà al buon governo della Sicilia, c’è bisogno di una Isola che viaggia, che lavora: quindi infrastrutture, strade, ferrovie e Ponte sullo Stretto. C’è bisogno di un’Isola pulita, troppi anni persi senza fare i termovalorizzatori. I rifiuti devono essere energia, calore e ricchezza, non possono essere un peso economico e sanitario per i siciliani“. Così dichiara il leader della Lega, Matteo Salvini.
Antonio Tajani coordinatore nazionale di Forza Italia, è positivo sulle elezioni: “Non diamo retta a quei due o tre sondaggi che sono magari anche taroccati. Sono convinto che avremo un consistente numero di deputati a Roma e Palermo. Sono ottimista che in Sicilia vinciamo con Renato Schifani, non mi pare che in Sicilia ci sia una crisi di risultati. Forza Italia sa che il Sud è una grande opportunità per la crescita del Paese. Nessuno lo penalizzerà”.
Sull’ipotesi della Meloni come premier: “La scelta finale spetta al capo dello Stato. Il centrodestra si è dato una regola che noi rispetteremo. La forza che avrà più voti indicherà al capo dello Stato, assieme a tutto il centrodestra, un nome – spiega Antonio Tajani -. Poi sarà lui a decidere perché è lui, per quanto riguarda la nostra Costituzione, la persona che deve indicare al Parlamento il presidente del Consiglio che dovrà dar vita al nuovo governo. Chiunque sarà indicato dal centrodestra noi lo sosterremo. Non abbiano pregiudizi nei confronti di nessuno. L’importante adesso è vincere le elezioni perché tra i sondaggi e il voto c’è sempre da lavorare tanto. Non diamo per scontato nulla anche se siamo favoriti, anche se siamo tutti convinti che ci sarà un governo di centrodestra, ma prima bisogna vincere“.
“Forza Italia è compatta con Renato Schifani. Non ce ne vogliano gli amici di Fdi ma Forza Italia lavora per essere il primo partito in Sicilia”. Sostiene il presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia nell’Isola, Gianfranco Miccichè.
“Pensiamo di vincere le elezioni e di tenere allineata saldamente al governo questa regione perché è una regione strategica che ha bisogno del governo nazionale quanto il governo nazionale ha bisogno del governo siciliano. Siamo al fianco di Renato Schifani”, ha aggiunto, “per rilanciare questa splendida regione e per evitare tentazioni che guardano indietro e che vorrebbero riportare le lancette della storia della Sicilia ad un luogo in cui si preferivano le clientele alle infrastrutture e ai potenziali che ha questa terra magnifica”, dice Francesco Lollobrigida.
“In Sicilia focalizzeremo l’attività politica verso il lavoro, l’occupazione e la libertà d’impresa, superando i modelli basati sull’assistenzialismo. La Lega è al lavoro per una maggiore cooperazione tra imprese e università, sostenendo misure incentivanti per le aziende che si insediano e investono al Sud, favorendo nuovi capitali dall’estero“, deputato Nino Minardo, coordinatore regionale della Lega in Sicilia.
“Lo spopolamento – aggiunge – è uno dei problemi che attanaglia il Mezzogiorno, e se non si inverte la rotta immediatamente, si rischia che venga a mancare una vera e propria classe generazionale, che poi sarebbe quella più produttiva. I giovani devono poter continuare il percorso di studi al Sud e dobbiamo favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro. I sussidi a pioggia non hanno funzionato e hanno alimentato, troppo spesso, cattedrali nel deserto. Spingiamo per l’insediamento di gruppi industriali importanti, concedendo misure di sostegno alle imprese per l’occupazione (fiscalità di vantaggio, agevolazioni normative e amministrative, incentivi), i giovani vanno inseriti nel mondo del lavoro post-universitario tramite una maggiore collaborazione tra imprese e mondo accademico e garantendo un rinnovo generazionale nella Pubblica Amministrazione, lo sblocco del turnover e la flessibilità in uscita”.
“Tra le misure sulle quali lavoriamo per l’immediato futuro: fiscalità di vantaggio, agevolazioni normative e amministrative, incentivi finalizzati alla piena occupazione, all’attrazione di capitali, creazione di appositi distretti produttivi innovativi e sostenibili – aggiunge Minardo -. Per invertire la rotta puntiamo sul Federalismo amministrativo e la responsabilizzazione degli Enti locali tramite formazione e meccanismi incentivanti e premianti. La gestione della Pubblica Amministrazione va semplificata con una seria sburocratizzazione, inclusione di competenze manageriali, digitalizzazione e rinnovo generazionale. Nel Mezzogiorno, il merito deve tornare a incidere sulla crescita dei livelli occupazionali. Per favorire la relazione tra mondo accademico, formazione professionale e mondo delle imprese siamo pronti a mettere in campo nuove risorse e incentivi per incrementare le borse di studio, gli alloggi per studenti e il diritto allo studio. Come Lega siamo impegnati per il potenziamento e l’ubicazione al Sud di centri nazionali di eccellenza per la promozione della tecnologia, dell’innovazione, della digitalizzazione e della logistica, in parallelo rispetto allo sviluppo delle ZES – dice ancora Minardo -. Lavoriamo su nuove misure per il ripopolamento del Sud, per la promozione di progetti turistici specifici interconnessi e interregionali, anche con accordi di partenariato tra Regioni e operatori, tra cui la valorizzazione di siti archeologici e storici come “Magna Grecia”, percorsi “Borghi e Castelli del Sud”. È grazie alla Lega se nel nostro paese si è tornati a parlare di valorizzazione del turismo accessibile (in particolare persone con disabilità, famiglie numerose, anziani e giovani), del turismo di ritorno (riscoperta delle proprie radici, ridonando importanza alla qualità della vita che il Sud può garantire), di progetti per la promozione dell’enogastronomia, della cultura, dello sport, della musica, dell’arte. Anche al Sud si deve poter contare su centri per l’impiego efficienti con l’obiettivo di avvicinare domanda e offerta, incentivando politiche pro-attive del lavoro“, conclude Minardo.
“E’ stato per noi di Forza Italia del tutto naturale indicare il nome di Renato Schifani non soltanto per la sua storia, che lo ha portato a ricoprire la seconda carica dello Stato, ma per la sua personale autorevolezza, la sua competenza, il suo appassionato impegno per la sua e la vostra meravigliosa terra siciliana“. Così Silvio Berlusconi collegandosi in video conferenza con la convention del centrodestra a Palermo in sostegno del candidato alla presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani. “Una terra che ha tanti problemi da risolvere, tante giuste esigenze da rivendicare – ha aggiunto – Io sono certo che Renato Schifani sia la persona giusta per governarla e per rappresentarla, anche perché, proprio in forza della sua storia, sarà in grado di rapportarsi alla pari con le istituzioni nazionali ed europee, sarà capace di mettere a frutto la sua grande esperienza e le sue relazioni al servizio della Sicilia. Del resto la sinergia con il governo nazionale lo aiuterà significativamente. In passato, lo sapete, i nostri governi hanno fatto molto per il sud e per la Sicilia. I governi che io ho guidato sono stati nella storia della repubblica quelli che hanno investito più risorse per il Mezzogiorno, ed anche quelli che hanno ottenuto i risultati più importanti nella lotta contro la criminalità mafiosa. Questo anche grazie a leggi delle quali proprio Renato Schifani è stato protagonista in Parlamento“. E ha proseguito: “Ma ora dovremo fare ancora di più. La Sicilia deve diventare attrattiva per gli investimenti, e quindi sicura, facilmente raggiungibile, ben infrastrutturata“. Per Berlusconi: “il ritardo in questi settori è un grave svantaggio competitivo per i siciliani, per le loro imprese, per aumentare gli investimenti dall’estero“. “Io personalmente considero questo ritardo una vera e propria vergogna nazionale – ha concluso – Considero il fatto che a 160 anni dall’Unità d’Italia si debba ancora parlare di una questione meridionale il peggiore fallimento delle classi dirigenti del nostro Paese”