Il presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana, Riccardo Savona, ha sottoposto all’attenzione dei componenti la votazione di un emendamento al disegno di legge n.962/A stralcio uno, che accorpa gli ultimi articoli non votati della scorsa finanziaria.
La norma, approvata, indica l’aumento, seppur modico, delle indennità a favore dei sindaci e degli assessori dei comuni siciliani, contributi certamente irrisori rispetto alla quantità di responsabilità e di impegno che l’amministratore di un ente locale prende in carico per gestire al meglio la cosa pubblica.
Ne ha dato notizia la deputata regionale Marianna Caronia durante i lavori d’aula di Sala d’Ercole che, certamente, non ha sindacato sulla possibilità di corrispondere indennità agli amministratori in questione di fronte alle grandi responsabilità politiche, ma sul modus operandi si, dato che la copertura finanziaria per sostenere queste indennità passerebbe dal Fondo per le autonomie.
“Non possiamo togliere ai sindaci le somme con cui dovranno amministrare per poter sostenere la propria indennità. I soldi a disposizione dei sindaci sono sempre meno, sono in difficoltà perché non possono garantire alcuni servizi. Quini che facciamo? Aumentiamo le indennità dei sindaci, che è una cosa corretta, ma non possiamo farle gravare sui cittadini”, ha dichiarato Caronia.
“Allora io chiedo, perché non venga svilito ancora una volta il significato dell’impegno in politica al servizio della comunità, che queste indennità vengano riviste alla luce di queste enormi responsabilità. Che non si faccia sulla pelle dei cittadini, diventa un boomerang della politica”.
La garanzia dei servizi pubblici essenziali ai cittadini dipende dalla disponibilità delle risorse finanziarie nelle casse degli enti locali isolani, alcuni dei quali agiscono entro stretti vincoli di bilancio, perché in fase di dissesto o pre-dissesto, condizione di disagio aggravata dalla crisi economica imposta dall’emergenza sanitaria da Coronavirus che ha costretto le attività produttive ad arenarsi per lungo tempo, onde contenere la diffusione del contagio, generando così anche una perdita di gettito fiscale da entrate proprie.
Ma di questa norma se ne discuterà più avanti, quando il ddl stralcio in questione sarà consegnato al vaglio del Parlamento siciliano.