A Palermo si apre una nuova frontiera per sconfiggere le malattie oncologiche e oncoematologiche di pazienti che non avevano più alcuna possibilità terapeutica: la Car- T.
Una terapia innovativa che ingegnerizza i ‘linfociti T‘ per combattere i tumori di pazienti con Linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricadute dopo le cure convenzionali.
Tra i centri di alto profilo e competenza con elevati standard di qualità e sicurezza che sono stati autorizzati alla somministrazione delle “Car-T” vi è l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello.
Allo sviluppo e alla sperimentazione delle terapie partecipano specialisti e ricercatori, con la sezione Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) di Palermo-Trapani che supporta il percorso di cura dei pazienti e dei loro familiari e collabora con i centri per monitorare l’efficacia dei trattamenti e supportare la ricerca.
I dati
“Tassi di remissione completa fino all’82% per la leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente in età pediatrica tra il 40 e oltre il 50% per i linfomi non-Hodgkin molto aggressivi (linfoma diffuso a grandi cellule B, linfoma a cellule B di alto grado e linfoma primitivo del mediastino); una risposta completa nel 53% dei pazienti con linfoma follicolare e nel 67% dei pazienti con linfoma a cellule mantellari recidivante o refrattario; e un importante miglioramento della sopravvivenza (2 anni per oltre il 50% dei pazienti) nel mieloma”, spiegano gli esperti.
Inoltre, queste terapie, vengono studiate anche per l’impiego contro altre malattie ematologiche e i tumori solidi.
Come funzionano
Le CAR-T richiedono una complessa preparazione. Dal sangue del paziente, tramite aferesi, vengono raccolti i linfociti che, in laboratorio , secondo un processo di ingegnerizzazione, vengono depurati.
All’interno dei linfociti viene introdotto il recettore CAR (Chimeric Antigen Receptor) capace di riconoscere le cellule tumorali, ossia: i CAR-T ottenuti esprimono sulla propria superficie il recettore che individua l’antigene CD 19, una proteina caratteristica delle cellule del linfoma.
La procedura ha una durata di circa 3-4 settimane, trascorse le quali i linfociti CAR-T possono essere infusi nel sangue del paziente, al fine di attaccare e distruggere le cellule tumorali.