“Se il presidente Mega ha trovato macerie, così come ha affermato nella recente intervista a “il Sicilia”, lo comunichi a chi di dovere non ai giornalisti”, così il senatore Nino Germanà, segretario della Commissione ambiente e lavori pubblici di Palazzo Madama e vice capogruppo della Lega nel commentare le dichiarazioni del presidente dell’Autorità di sistema dello Stretto.
“In realtà più che un’intervista mi sembrano dichiarazioni di chi si vuole mettere in mostra con il governo che nel frattempo è cambiato- commenta Germanà che aggiunge- ma se così fosse ha sbagliato strategia perché le sue affermazioni prestano facilmente il fianco ad una serie di smentite. Basta guardare i fatti di questi tre anni….”.
Il presidente Mega ha dichiarato d’aver trovato macerie e di avere restituito dignità all’Ente ponendo in essere una serie di atti. Il senatore Germanà replica punto per punto, evidenziando quale sia il reale stato dei fatti nelle diverse vicende. Il primo è il caso della Cittadella Fieristica, al momento area in attesa di un futuro e inutilizzabile anche per via delle macerie dell’ex Teatro demolito. Il presidente Mega ha spiegato che si sta procedendo con il progetto per la riqualificazione della parte a mare, il prolungamento della passeggiata.
“Al presidente Mega voglio ricordare che al momento le uniche vere macerie le sta lasciando lui, là dove c’era l’ex Teatro. E stando alle sue dichiarazioni vuole coprirle alla vista con dei pannelli fotografici, un po’ come si fa con la polvere sotto il tappeto- spiega Germanà– In Fiera è stato stoppato il cantiere della ristrutturazione dei padiglioni centrali, i lavori sono stati fermati con l’atto di rescissione dell’appaltatore in danno dell’Adsp ma il nuovo appalto non è stato avviato. Quanto all’ex Teatro, dopo la demolizione e la sospensione dell’appalto per il ritrovamento di ordigni bellici, Mega azzera tutto. Dichiara di non voler ricostruire il manufatto che era destinato agli uffici dell’Authority lasciando però le macerie lì dove sono. Spiega nell’intervista che il progetto sarà spostato nella Zona Falcata ma dimentica che non è previsto dal Prp, con conseguente perdita del finanziamento”.
La seconda vicenda è quella del deposito di GNL a Pistunina, finito al centro di polemiche durante la campagna elettorale e di proteste dei residenti. Il sindaco Basile ha detto no al deposito in quell’area ma nel frattempo anche l’Edison che aveva partecipato alla manifestazione d’interesse sembra aver dirottato su Gioia Tauro ipotesi progettuali. Mega ha spiegato di voler decidere entro fine anno ma di non voler perdere i fondi del Pnrr (circa 30 milioni di euro).
“Anche in questo caso vorrei ricordare al presidente che il deposito di GNL a Tremestieri, al di là delle legittime proteste degli abitanti non è previsto né dal Piano regolatore del porto né dal Prg di Messina-continua Germanà- Ironia della sorte sono queste le stesse osservazioni che proprio Mega fa agli amministratori di Villa San Giovanni per il porto a Sud……Le regole dovrebbero essere uguali su entrambe le sponde dello Stretto…..”
Il segretario della Commissione ambiente e lavori pubblici del Senato prosegue la disamina anche sugli altri appalti e procedimenti di competenza dell’Asdp.
“Fermi e mai riappaltati i lavori di completamento della darsena traghetti nel porto di Milazzo. Appalto dei servizi di pulizia e ritiro dei rifiuti bloccato. Stessa cosa per il terminal Crociere, appalto bloccato per ricorsi al Tar, Mega lo azzera dicendo che ne vuol fare un altro più ampio ma al momento è fermo. Perché? Nessuna gara di appalto nuova relativa a progetti già approvati. Ed ancora, non sono stati presentati progetti su linee di finanziamento disponibili per l’infrastrutturazione prevista dal Prg vigente. In attesa di fatti che richiederanno anni ed anni per essere ripresi e completati nel frattempo restano cumuli di macerie, quelli sì, presenti sotto gli occhi di tutti. Certo, le soluzioni non si possono trovare distribuendo incarichi sottosoglia a destra e a manca per studi di fattibilità su ipotesi fantasiose e bislacche”.