Resta confermata la nomina di Roberto Riggio quale presidente del Tribunale di Gela. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto da Veronica Vaccaro, giudice dello stesso tribunale siciliano, la quale presentò la domanda di partecipazione a una procedura dapprima sfociata con la proposta di conferimento dell’incarico a Maria Rosaria Carmela Acagnino, e successivamente con la proposta di nomina di Roberto Riggio.
Il Tar in sentenza, dopo aver illustrato la disciplina prevista per il conferimento degli incarichi direttivi, si è concentrato sulla censura riferita al nucleo essenziale della comparazione operata dal Consiglio Superiore della Magistratura. “Nella delibera impugnata – scrive il Tar – il CSM ha tratteggiato il profilo professionale del magistrato nominato ripercorrendo, come previsto dal Testo unico sulla dirigenza, da un lato il merito, ovvero la complessiva esperienza professionale dello stesso, dall’altro le attitudini, alla luce degli indicatori generali e specifici indicati dalla normativa citata, evidenziando gli aspetti ritenuti più rilevanti nella comparazione per la copertura del posto“; e successivamente “ha esaminato approfonditamente anche il profilo professionale della dott.ssa Vaccaro, nell’ottica di dar conto del possesso da parte della stessa degli indicatori specifici” previsti dalla normativa di riferimento.
In particolare, il Tribunale Amministrativo ha accertato la legittimità dell’operato del CSM, ritenendo la sussistenza dei requisiti di legge in capo al nominato presidente e la correttezza della valutazione comparativa tra i due candidati, rigettando le tesi proposte dalla ricorrente, condividendo invece quelle sostenute dall’Avvocatura dello Stato nell’interesse del CSM e dall’Avv. Massimiliano Mangano e dall’Avv. Michele Cimino nell’interesse del dott. Riggio, condannando la ricorrente alle spese di lite.