Balli, canti e festeggiamenti: in Argentina crisi economica, sociale e gli effetti devastanti post covid sembrano tutti dimenticati, anzi non sembrano mai esistiti. E’ questa la magia dei Mondiali. Una marea, che sembra quasi infinita, di gente ha affollato le strade di Buenos Aires. Lionel Messi e l’intera Albiceleste hanno compiuto un vero e proprio miracolo.
Del resto la vittoria del campionato mondiale mancava da ben 36 anni e i presupposti per il trionfo c’erano tutti. Al mister Lionel Scaloni va il merito di aver formato un gruppo compatto, capace di fare squadra, divertirsi e divertire il pubblico che lo guarda, mettendo in scena anche un ottimo calcio. Di certo le individualità prestigiose, che hanno fatto la differenza, non sono mancate. Una squadra dunque molto competitiva, che è riuscita, ancor prima di guadagnarsi il trofeo in Qatar, a conquistare anche la Copa América, che non vinceva dal ’93.
Negli ormai ultimi anni di carriera Lionel Messi è riuscito a raggiungere l’ultimo traguardo che gli mancava, sfatando una sorta di tabù: far vincere anche la propria Nazionale. Alla Pulce va anche un record social: la foto postata su Instagram, mentre alza la coppa, è il post con più like sulla piattaforma, oltre 60 milioni.
I FESTEGGIAMENTI
Le strade del paese sudamericano sono state subito invase dopo il rigore decisivo battuto da Montiel. Dopo due giorni i festeggiamenti non si sono ancora fermati e l’attesa è cresciuta in attesa dell’arrivo della coppa. Per l’occasione il Governo nazionale ha disposto che la giornata odierna fosse considerata festiva.
L’Albiceleste ha lasciato alle 15,30 italiane il centro sportivo della Federazione calcistica argentina (Afa) in Ezeiza, diretta verso l’obelisco di Buenos Aires, al centro dell’Avenida 9 de Julio.
Il bus scoperto, con sopra i calciatori e la coppa, ha percosso le strade della capitale preceduto da cinque auto della sicurezza e scortato da numerose unità della polizia stradale in moto. Il percorso iniziale prevedeva 45km con arrivo finale all’iconico obelisco in Plaza de la Republica, dove già in mattinata si erano riunite circa 100mila persone. Ma qualcosa è andato storto: i numeri della folla sono stati di gran lunga superiori a quelli previsti, oltre 4 milioni.
Da programma, il viaggio del pullman per la città sarebbe dovuto durare circa otto ore. A causa dell’immensa mare di gente che ha affollato le strade, tanto da mandare in tilt anche l’autostrada, i giocatori sono stati trasferiti su un elicottero. Lo stesso Presidente della Federcalcio argentina, Claudio Tapia, si è scusato per non aver raggiunto tutti i tifosi, spiegando su Twitter che la decisione è stata presa da chi si occupava della sicurezza: “Non ci fanno arrivare a salutare tutte le persone che erano all’Obelisco, le stesse agenzie di Sicurezza che ci hanno scortato, non ci permettono di andare avanti. Mille scuse a nome di tutti i giocatori“.
Ma tutto questo non ha di certo spezzato l’entusiasmo!