Lavoratori e sindacati sono sul piede di guerra. Dopo la scoperta shock della gara indetta dalla società Ita (ex Alitalia), è corsa contro il tempo per fermare un possibile maxi licenziamento degli addetti alla commessa Alitalia di Almaviva Contact S.p.A. della sede di Palermo e che potrebbe arrivare in pieno agosto.
Le prime proteste, avrebbero già portato a un risultato. A darne notizia è Giuseppe Tumminia Segretario Generale Uilcom Uil Sicilia: “Apprendiamo con piacere le ultime rassicurazioni di ITA sulla continuità occupazionale dei lavoratori del Call Center servizio clienti Alitalia su Palermo e pertanto diventa ancora più determinante l’esigenza di un tavolo istituzionale in grado di offrire le massime garanzie in un contesto di massima trasparenza, presupposti che oggi con l’avvio di detta gara sono assolutamente assenti.”
Per 570 lavoratori palermitani, si è trattato di un fulmine a ciel sereno, di una tegola caduta all’improvviso lo scorso 31 luglio. Si tratta della gara indetta da Italia Trasporto Aereo per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti. Per Rosy Contorno della Uilcom Sicilia“la scelta di valutare le offerte adottando il criterio del massimo ribasso, di non inserire alcuna clausola sociale e di non prevedere il requisito della territorialità, è assolutamente incomprensibile. Veniamo da 10 anni travagliati e il nostro obiettivo e salvaguardare i posti di lavoro. Faremo di tutto per fermare la gara“.
Ad aggravare la situazione, il fatto che la società in questione sia una newco pubblica nata meno di un anno fa sulle ceneri di Alitalia. Si parla di maxi stanziamenti dello Stato per un piano industriale di cui si conosce ancora poco ma che già comincia a mostrare i primi segnali ed effetti a livello occupazionale.
Per i sindacati si tratta dell’ennesimo tentativo di eludere la clausola sociale dei call center, norma di civiltà arrivata nel 2016 e che negli ultimi anni ha garantito la continuità lavorativa a migliaia di lavoratori.
Per questo motivo le OO.SS. e le RSU Slc CGIL, Fistel CISL, Uilcom UIL e UGL Tlc di Almaviva Palermo hanno proclamato lo sciopero per l’intero turno di tutti i lavoratori addetti alla commessa Almaviva Palermo dal 5 al 9 agosto 2021.
Inoltre, le Segreterie Territoriali hanno richiesto un incontro urgente con il Prefetto di Palermo e la convocazione di un Tavolo Istituzionale per il 6 agosto. Lo stesso appello è stato rivolto al sindaco della città, Leoluca Orlando e al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
In una nota unitaria i sindacati hanno ribadito che “la gara, bandita da una società pubblica, ha caratteristiche ‘privatistiche’. Questi lavoratori hanno una anzianità professionale sul servizio più che ventennale e operano prevalentemente sulla sede di Palermo e in parte su Rende. Il servizio messo a gara da ITA risulta essere di fatto il medesimo di quello attualmente svolto da questi lavoratori per Alitalia”. I sindacati aggiungono che “non vi è alcun dubbio del fatto che i presupposti di questo bando porterebbero direttamente al disastro sociale. La gara è totalmente improntata al principio del massimo ribasso. Il premio, addirittura con un punteggio tecnico extra al fornitore che avesse la propria sede su Roma, al netto di dove oggi sono allocati i centri produttivi, è di fatto un invito a delinquere, ovvero a non rispettare la legge sulle clausole sociali che garantisce la continuità occupazionale nei servizi di call center. Per non parlare del fatto che, come detto, nel bando non si esclude affatto la possibilità di delocalizzare in parte o tutta la commessa (con il massimo ribasso senza alcun limite minimo non sembrerebbe un’opzione quanto una certezza)”.
Intanto, si avvicina il 15 agosto e Ita, la controllata dal Ministero dell’Economia, prenderà il posto di Alitalia nell’attività di volo e comincerà a vendere i biglietti. Proprio per questa ragione, spiega Contorno, i tempi per la gara sono così ristretti. Anche se il primo decollo è previsto per metà ottobre, la società ha fretta di trovare sul mercato chi dovrà occuparsi dei servizi gestiti praticamente in esclusiva da anni, da Almaviva e dai suoi dipendenti. E a minacciare altri 300 lavoratori palermitani, un’altra vertenza che coinvolge i lavoratori Abramo Customer Care complesso aziendale il cui fallimento, gestito dal Tribunale di Roma, non ha portato ad alcuna soluzione.