“La digitalizzazione dei percorsi in sanità è indispensabile se si vuole garantire l’equità nella fruizione dei servizi ai cittadini delle isole minori”. A dichiararlo è il dottor Gianni Donigaglia, presidente dell’Associazione Nazionale Sanitaria delle Piccole Isole.
La Telemedicina permette di effettuare visite o consulti medici a distanza senza la necessità di spostamenti. Inoltre, permette di registrare automaticamente tutti i valori dei parametri vitali misurati e di avere in tempo reale eventuale esigenza terapeutica.
Ciò è utile, in particolare, per le isole minori. A causa dell‘isolamento geografico e dell‘atipicità con cui devono essere orientati i processi di allocazione delle risorse sanitarie, medici e pazienti risentono maggiormente delle difficoltà di accesso ai servizi sanitari.
E anche se con la pandemia, in Italia, è aumentato l’uso delle piattaforme digitali sanitarie, con un utilizzo che passa dall’11% al 30%, in Sicilia, ad esempio, solo a Linosa e Lampedusa è stato attivato un servizio di telecardiologia.
Però: “fare telemedicina non è semplice – spiega Donigaglia -. Non va appiccicata solo in un sistema che mostra criticità nel soddisfare i bisogni, ma va integrata. L’integrazione dei sistemi digitali non è semplice perché in sanità, sia i modelli che i percorsi universitari e organizzativi non sono costruiti per questo”.
Quindi, per migliorare la situazione: “vanno costruiti percorsi con questa integrazione e, per farlo, serve formazione”.