L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone lancia bordate al Comune di Messina sulle procedure per il risanamento (“…solo quando il Comune e Arisme onoreranno i loro compiti, la Regione potrà finalmente spendere i 38 milioni che abbiamo recuperato per sbaraccare e riqualificare la città…”) e sulle dichiarazioni rilasciate a “il Sicilia.it” dall’esponente del governo Musumeci arriva la replica inviata al nostro giornale dal sindaco di Messina, Cateno De Luca.
Dal primo cittadino di Messina riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
“Un assessore regionale che dimostra di non conoscere i fatti e gli atti di un tema diventato un caso nazionale non dovrebbe prendere coscienza dei propri limiti e presentare le dimissioni? Andiamo con ordine a quanto dichiarato dall’assessore Falcone nella sua ultima replica: Il progetto di San Giovannello? Le famose palazzine dello IACP mai completate costruite negli anni Novanta e da allora rimaste un’incompiuta a causa di lungaggini burocratiche e contenziosi mai saputi sbloccare dalla Regione”.
“La demolizione delle Case D’Arrigo? Si è potuta realizzare solo grazie alla riprogrammazione dei fondi del PON METRO. Fu uno dei primi atti straordinari di questa giunta: nel luglio 2018 fu rappresentato il problema all’Agenzia di Coesione che nell’agosto del 2018 autorizzò, con una lungimiranza encomiabile, la nostra straordinaria riprogrammazione! E se non l’avessimo fatto oggi non avremmo potuto spendere neanche un euro. Non avremmo potuto spendere alcuna somma Perchè neanche un euro ad oggi è arrivato dalla Regione! Le 100 case consegnate dell’IACP? Ci sono voluti oltre 10 anni dalla progettazione per realizzarle e sono state consegnate soltanto grazie a questa Amministrazione che è riuscita a fare luce su graduatorie e beneficiari”.
“Fondi Legge 10/90: il 14 maggio 2021 con nota n. prot. 133966 ho inoltrato formale richiesta al Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale affinché il futuro Commissario Straordinario di Governo, il Prefetto di Messina, potesse disporre, direttamente in contabilità speciale, delle risorse finanziarie di cui l’amministrazione risulta già beneficiaria in forza di disposizioni normative e provvedimentali tra cui la L.R. 10/90 (così come prevede il D. L. del 44/21 al comma 10 art. 11 ter). Il Commissario di governo per il risanamento dopo averla da me ricevuta con n. prot. 146917 del 28.05.2021 l’ha inoltrata sia a lei che all’assessore Armao al fine di conoscere l’esatta quantificazione dei residui non spesi di cui alla L.R. 10/90. Dopo oltre 4 mesi mesi ancora nessuna risposta e perché non risulta concluso da parte degli uffici regionali l’iter di accertamento? Eppure quest’Amministrazione ha effettuato una ricognizione dei finanziamenti con deliberazione di Giunta n° 420 del 9 agosto 2018 che non è mai stata smentita dalla Regione”.
“Il totale dei residui non spesi sulla L.R. 10/90 – continua De Luca – ammonterebbe ad un totale di € 58.905.953,49 e ad oggi l’Ass.to Reg.le con D.D.G. 000705 e 000706 del 12.04.2019 ha stanziato solo la somma di € 9.653.773,42.
Ci tengo a precisare che di questa somma non un solo euro è stato ancora trasferito. E’ consapevole che tali ritardi impediscono la determinazione esatta delle risorse finanziarie da far confluire nell’apposita contabilità speciale intestata al Commissario straordinario per la predisposizione del piano degli interventi previsti dal comma 1 dell’art. 11 ter del D.L. n. 44/21?”.
“Può spiegare perché non risulta ancora deliberato l’impegno dell’importo di € 40.000.000,00 a valere sui fondi del Piano di Azione e Coesione – Programma Operativo Complementare (POC) 2014/2020 cosi come previsto dalla Legge finanziaria n. 8/2018 art. 99 comma 6?”.
“Perchè nel corso della riunione effettuata in data 9 luglio 2021 con i rappresentanti del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, ha dichiarato la disponibilità di € 22.000.000,00 a valere sulla L.R. 10/90? Oggi invece dice che sarebbero 38 milioni? Ma perché tanta approssimazione perché giocate con i numeri?”.
“Il progetto pilota della città Metropolitana di Messina finanziato sul bando Qualità dell’Abitare ha una previsione finanziaria di € 97.500.000,00 e un cofinanziamento di € 20.142.092,76 ex Legge regionale 10/90 (Delibera di Giunta Regionale n.144/2021)? Queste somme le ha ricomprese nei fantomatici numeri dati a caso?”.
“Un’ultima cosa voglio ricordarla a proposito di questo progetto esecutivo pilota. Lo abbiamo fatto noi, con i nostri tecnici, dovevate soli inoltrarlo sulla piattaforma del bando Qualità dell’Abitare e potevate presentarlo riscattandovi da anni di inerzia sul tema risanamento. Perché incredibilmente il giorno della scadenza 15 aprile 2021 non avevate ancora presentato l’istanza? Lei dichiarò pubblicamente che non era possibile presentarlo perché era incompleto. Menomale che non ci siamo fidati del suo giudizio e siamo andati avanti lo stesso, presentandolo attraverso la Città Metropolitana. Ne è prova che quando è stata inoltrata come città metropolitana la piattaforma ha accettato immediatamente la stessa istanza”.
“Caro on.le Falcone – aggiunge De Luca nella sia nota – lo sa che il nostro progetto è arrivato primo in tutta Italia ed è quello stesso che lei aveva definito incompleto. Affermando anche che l’istanza era stata rifiutata per errore della piattaforma ministeriale. L’istanza inoltrata dalla Regione è stata rifiutata perché la piattaforma non consentiva di inoltrare più di tre proposte come previsto dal bando. E voi ne avevate presentate già tre di cui due fotocopia e non c’era più posto per quello di Messina”.
“La cosa più sconcertante però caro assessore Falcone sa qual’è? Che dei tre progetti che avevano reso impresentabile il Progetto di Messina ben due progetti sono stati dichiarati inammissibili e non sono presenti nella graduatoria definitiva. Che figura avete fatto: 2 progetti su 3 presentati dalla Regione Siciliana inammissibili. Grazie assessore, alla nostra Città ed al nostro territorio meno male che ci pensiamo noi. I nostri 4 progetti sono tutti in graduatoria per un totale di oltre 170 milioni di euro e di questo certo non dobbiamo ringraziare lei e la Regione Siciliana”.
“Quanti errori, quante inesattezze, quanta approssimazione. Avete dimostrato ancora una volta di non avere nessun amore per questa città, e io non tollero più nessun errore e mistificazione sul tema risanamento sul quale mi sono battuto fino a quando non è stato approvato il decreto legge del 01/04/2021 – N. 44 – Art. 11 ter che conferisce i poteri speciali ad un Commissario di Governo. Adesso la invito pubblicamente a venire a Messina e a rispondere alle mie domande perchè la sua carica le impone di dare una risposta davanti a tutti. E se non è in grado lo dichiari e rassegni le sue dimissioni”.
Prosegue, insomma, il botta e risposta tra Regione Siciliana e Comune di Messina sulla questione delle baracche e del risanamento e sull’argomento rimaniamo disponibili ad eventuali ulteriori interventi e momenti di confronto, dando voce e spazio a tutte le parti.