Nuova puntata della storia infinita che riguarda i bilanci delle partecipate del Comune di Palermo. Stavolta, un documento riservato inviato dal ragioniere generale Basile, indirizzato a sindaco e giunta, finisce sulla stampa. Peccato che quel documento, come ammette nella nota lo stesso Basile, debba prima passare dal consiglio comunale.
L’ira del presidente Giulio Tantillo non si fa attendere: “Si apprende dagli organi di stampa di una nota ‘riservata’, inviata dal ragioniere generale alla giunta, con informazioni che avrebbero dovuto essere trasmesse in prima battuta al consiglio comunale e sulla cui divulgazione ai consiglieri lo stesso ragioniere ha demandato alle valutazioni del sindaco e degli assessori: è un fatto che non credo abbia precedenti, almeno negli ultimi trent’anni di amministrazione del Comune di Palermo – sottolinea Tantillo -. Non si era mai visto un dirigente, ma probabilmente nessun dipendente dell’amministrazione, che demanda alla giunta di valutare l’adempimento di atti dovuti rispetto alle prerogative del consiglio comunale. E sorprende – aggiunge -, se davvero questa nota è stata trasmessa alla giunta già da dieci giorni, che da parte dell’amministrazione attiva non si sia ravvisata la gravità di quanto accaduto. Di questo documento – spiega il presidente del consiglio comunale -, che mi è stato inviato soltanto nella tarda mattina di ieri, ho immediatamente trasmesso copia a tutti i consiglieri, perché è così che il consiglio deve lavorare: nella massima trasparenza e mettendo tutti i rappresentanti dei cittadini in grado di avere ogni informazione utile all’assolvimento del proprio lavoro. Più in generale – dice Tantillo -, credo che non sia ammissibile che da parte di alcuno si possa ledere il diritto all’informazione e l’obbligo di trasparenza nell’operato di qualsiasi organo e ufficio del Comune, perché ne va della nostra credibilità e della qualità del lavoro che svolgiamo”.
Lo stesso Tantillo ha, poi, aggiunto di aver convocato l’ufficio di Presidenza e i capigruppo, “per calendarizzare al più presto una seduta nella quale avvengano i necessari chiarimenti da tutte le parti coinvolte, perché nessuno possa adombrare dubbi sul nostro lavoro né compiere atti che vadano contro il buon funzionamento della macchina amministrativa”, ha concluso.