“Il ponte si farà tra qualche anno, la nostra Isola comincia ad essere meno isolata e sarà collegata al resto della Penisola”, ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alessandro Aricò, a margine del convegno di ieri a Palermo “Lo Sviluppo del Sistema infrastrutturale siciliano. La sfida in Europa parte dal Ponte sullo Stretto” organizzato da Annalisa Tardino, eurodeputata e commissario della Lega in Sicilia.
Un incontro costruttivo e propositivo all’indomani dell‘approvazione del decreto legge per il Ponte sullo Stretto di Messina, che segna un momento storico per il futuro economico e sociale della Sicilia e dell’Italia intera. Un decreto che ha la firma del leader Matteo Salvini. Fondamentale anche il percorso di dialogo instaurato in Europa che condurrà al cofinanziamento Ue. Ci sono altre opere da realizzare e necessarie ai trasporti interni siciliani da affiancare alla realizzazione del ponte, concepito come fondamentale volano per nuovi investimenti in termini di viabilità, sia ferroviaria che stradale, a tutto vantaggio dei cittadini e del sistema imprenditoriale che si basa sui trasporti.
Una sfida importante del governo Schifani, ma “E’ chiaro che bisogna lavorare sulle strade e le autostrade, e il ponte servirà ad unire tutta l’Italia. Oggi la distanza non si misura più in Km ma in tempo. Il governo Berlusconi voleva mettere la prima pietra, ma fu bloccato. Tuttavia oggi c’è una nuova speranza per il popolo siciliano, siamo contenti del lavoro che sta portando avanti il governo Meloni e il ministro Salvini che, finalmente, si stanno occupando della Sicilia – aggiunge l’assessore Aricò – Ma in questi anni dovremo fare la nostra parte non soltanto sulle infrastrutture principali ma anche su quelle secondarie. Numerose strade vanno finanziate soprattutto quelle dell’entroterra. Lavoriamo per questo sin dal primo giorno dell’insediamento del governo Schifani, lo stesso vale per i collegamenti aerei a prezzi sostenibili per i cittadini”.
“Dopo tanti anni di ventilate promesse, sembra che questa volta siamo nella direzione giusta e che va colta con grande favore – afferma il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, il prof. Massimo Midiri – . Condizione che va accompagnata dalle altre opere infrastrutturali, perché non basta una cattedrale nel deserto. Il ponte sullo stretto interrompe quel concetto di insularità che purtroppo non è stata mai concepita come vantaggio, ma come limitazione e separazione fisica dal resto d’Italia. Sarebbe importante anche per i nostri ragazzi universitari che hanno molti problemi a venire al Sud, in Sicilia, a causa di una difficoltà legata al trasporto. Tutto deve essere accompagnato da una seria opera di programmazione che accompagni l’opera: ferrovie e strade”.