E’ diventato presidente di una delle Commissioni Ars più importante, soprattutto dopo il covid che ha evidenziato tutte le carenze e le “ferite” aperte dell’isola.
Ma Pippo Laccoto, che all’Ars è approdato per la prima volta nel 2006 e che negli anni è stato per tre volte sindaco di Brolo, sa unire alla concretezza di chi amministra la capacità di ascolto di chi fa le leggi. Deputato e primo cittadino ormai da mesi si è trovato in Commissione tutti gli allarmi di una realtà molto difficile.
“I piccoli ospedali stanno soffrendo tantissimo in tutta la Sicilia- racconta a Donna Sarina– mancano i medici di Pronto soccorso, mi arrivano segnalazioni di attese che durano 8, 10 ore. Mancano cardiologi anestesisti, ci sono emergenze in tutti gli ospedali ma soprattutto in quelli di provincia. Stiamo lavorando ad una nuova rete ospedaliera che rivaluti l’aspetto territoriale e della prevenzione, per evitare la corsa all’ospedale e di conseguenza le file al Pronto soccorso. Puntiamo ad un sistema territorio-centrico”.
C’è poi il problema della carenza di medici, criticità nazionale, e per questo Laccoto è riuscito ad inserire in Finanziaria risorse per 250 borse di studio di specializzazione che vanno ad aggiungersi a quelle statali e che riguardano le figure d’emergenza.
“Speriamo tra due o tre anni di vederli in azione, ovviamente affiancati dai tutor”.
Massima attenzione anche ai precari Covid, quegli operatori sanitari che hanno sopperito in pandemia ai “buchi neri” della sanità.
In politica da giovanissimo ha seguito tutte le tappe, nella sua Brolo, da consigliere comunale ad assessore, vice sindaco, poi sindaco e quindi deputato.
“La passione per la politica lo ha avuta sin da studente universitario. All’epoca c’erano riferimenti, statisti e noi giovani eravamo attratti, nelle sezioni c’era dibattito, dialettica accesa ma mai la mancanza di rispetto che c’è adesso. In politica sono importanti impegno e passione. Senza non si va da nessuna parte”.
Brolo è nel cuore, ha alle spalle le prime due sindacature e adesso ha iniziato la terza con la grande soddisfazione d’essere riuscito ad ottenere per il castello l’acquisizione al patrimonio regionale. “Brolo aveva bisogno di questo simbolo fruibile e pubblico. Ed è un importante volano di promozione turistica”.
Da ex Dc è alieno agli scontri accesi e soprattutto in questo periodo fa appello al bisogno di unità o comunque di sintesi.
Soddisfatto di vedere quel Palatenda da lui voluto 23 anni in occasione del famoso capodanno del duemila, adesso lasciar spazio ad una struttura fissa “Ha ospitato eventi di ogni tipo, di musica, politica, è stato un simbolo di aggregazione che resterà comunque a disposizione”.
Si emoziona ancora quando parla alla “sua gente” nelle campagne elettorali, perché la passione non finisce mai. Le regionali 2022 sono state più dure per l’effetto De Luca, ma Laccoto è stato eletto ed è convinto anche che il ricorso presentato da Luigi Genovese (dichiarato inammissibile dal Tar ma ci sarà il Cga), non cambierà lo stato di fatto.
Un’emozione anche il ricordo della moglie, conosciuta da giovanissimo assessore a Brolo e con la quale è stato sposato 33 anni: “E’ scomparsa il 22 giugno 2016 ed è stata una compagna di vita meravigliosa, una donna meravigliosa, a lei devo tutto”.
Due i regali per Donna Sarina ed entrambi rappresentano l’amore di Laccoto per Brolo. Un piatto in ceramica mirabilmente dipinto dagli artisti di Brolo ed un quadro che raffigura la torre di quel castello che adesso sta diventando patrimonio regionale.