La modifica alla distribuzione delle risorse del Pnrr, dopo le dichiarazioni del ministro Fitto sta scatenando una serie di reazioni soprattutto al sud.
Allarmata è la Uil che attraverso una nota a firma di Michele Barresi, segretario provinciale Uiltrasporti evidenzia come a rischio ci siano le somme destinate all’acquisto di nuovi traghetti e mezzi veloci destinati alla flotta pubblica RFI sullo Stretto.
“Le criticità rilevate dalla Corte dei Conti- riferisce la Uiltrasporti- pare siano legate alle procedure seguite, alla tempistica che renderebbe alcuni dei progetti non attuabili o non ben ponderati e che tra le motivazioni sia evidenziata anche la non compatibilità di alcuni progetti con la prossima costruzione del Ponte sullo Stretto“. Risulta che la Corte abbia invitato il Mit e la stessa Rfi a “definire tempestivamente le linee strategiche che possano utilizzare nel modo più efficace possibile il budget stanziato per il rinnovo della flotta di Rfi, secondo criteri che tengano conto della possibilità di non utilizzare più le navi nello Stretto ovvero di utilizzarle in misura minore, ove il Ponte entrasse in piena funzione secondo i tempi annunciati dal Governo”.
Barresi ricorda come non possiamo permetterci di perdere neppure un euro di investimenti nella mobilità marittima sullo Stretto, già da decenni penalizzata e abbandonata da tutti i Governi nazionali degli ultimi decenni “perché, ponte o non ponte, il servizio di collegamento marittimo di Rete Ferroviaria Italiana per il passaggio dei treni tra le due sponde dovrà comunque essere assicurato, sia per tutti gli anni necessari alla realizzazione dell’attraversamento stabile, sia per garantire la continuità territoriale nei periodi di possibile inagibilità del ponte, ove questo venga costruito, mentre dovrà comunque proseguire l’attuale collegamento marittimo veloce utilizzato da migliaia di pendolari dell’area metropolitana dello Stretto.”
Nei confronti di questo nuovo “scippo politico” il sindacato è pronto alla mobilitazione per difendere il servizio pubblico e centinaia di posti di lavoro che sarebbero a rischio. Il territorio non può perdere i circa 500 milioni di euro, destinati al rinnovo della flotta RFI e alla riqualificazione in chiave ambientale dell’esistente.
Intanto dopo aver ascoltato le dichiarazioni del ministro Fitto sulle risorse del Pnrr la senatrice Dafne Musolino, vice presidente del gruppo per le Autonomie di Palazzo Madama prende atto delle rassicurazioni volte a non sottrarre fondi al Mezzogiorno ma resta vigile su quella che sarà la posizione del governo Meloni.
“Vogliamo sperare che la posizione di Fitto sia quella di tutto il Governo rispetto a quei governatori del Nord che hanno chiesto di destinare le risorse per il Sud a favore dei territori che hanno maggiori capacità di spesa. Togliere le risorse stanziate al Sud sarebbe un atto politico gravissimo. Innanzitutto perché se l’Italia è la principale beneficiaria delle risorse europee è proprio per via dei ritardi strutturali delle regioni meridionali. In seconda battuta perché si cristallizzerebbe, a questo punto per sempre, il divario sociale ed economico tra le due parti del Paese. Sul PNRR si gioca una partita vitale: è una chance storica, un treno che non passerà mai più sulla possibilità di sciogliere ritardi e nodi strutturali del sistema-paese. E questo con l’aggravante che altri quel treno lo stanno prendendo, scavando un solco incolmabile in termini di competitività. Non si può assolutamente fallire”