Ultimi 180 minuti da giocare e soltanto due posti ancora disponibili per sperare nella serie A, e raggiungere le già promosse Genoa e Frosinone. A due giornate dal termine, il Palermo, grazie alla vittoria contro la Spal, sembra aver già prenotato uno dei due biglietti validi per il treno playoff. Ma se questo campionato ci ha insegnato qualcosa è che nulla è scontato.
Una serie B emozionante, con piazze importanti, rose di alto valore e molto equilibrata, come spesso ricorda e sottolinea Eugenio Corini. Il percorso del Palermo può, in un certo senso, definirsi la metafora migliore per comprendere questo campionato. Giunti alla 37esima giornata in pochi avrebbero mai pensato, e persino sperato, di vedere i rosanero occupare il settimo posto solitario, a +2 dalla zona di limbo, e totalmente padroni del proprio destino. Eppure con tanta fatica e continui alti e bassi, il mister di Bagnolo Mella e i suoi ragazzi, rincorrono quello che loro stessi definiscono “un sogno”. Un traguardo che andrebbe oltre l’obiettivo iniziale di consolidare la categoria, in fin dei conti non così scontato.
Fine ottobre, prime 10 giornate di campionato: il Palermo occupa i bassifondi della classifica e può contare su un misero bottino di 9 punti. Pesano prestazioni opache, un meccanismo di gioco ancora da inquadrare e una squadra non ancora del tutto amalgamata. I punti più bassi? Sicuramente l’umiliante trasferta di Terni, persa con un netto 3-0, e il match contro il Pisa, che ancora molti tifosi hanno stampato in mente per il clamoroso ribaltone, da 3-1 a 3-3.
La svolta? I 3 punti conquistati in Campania contro il Benevento. Proprio da lì prende il via una striscia di risultati utili consecutivi impressionante, composta da 5 vittorie e 4 pareggi, bloccata solo dal muro rossoblù del “Ferraris”. Il Palermo tocca il momento più alto del suo percorso: dalle acque nere e profonde della zona playout agguanta, a inizio 2023, il sesto posto.
Il peso di un campionato difficile da gestire, sia fisicamente sia psicologicamente, si avverte. Nonostante la “pareggite” e una difficoltà oggettiva a trovare la vittoria, soprattutto in trasferta, che ad oggi manca dal match di Ascoli, gli uomini di Corini sono lì agganciati. Tutte le squadre hanno tirato il freno a mano. Modena, Como e Ternana sembrano aver quasi gettato la spugna. Il Pisa, dopo le 4 sconfitte consecutive, è in caduta libera. Le più insidiose potrebbero paradossalmente rivelarsi Ascoli e Venezia, capaci di risalire la china e pronte a giocarsela fino alla fine. Poi c’è il capitolo Reggina, con gli emiliani costretti a portare sulle spalle la dura penalizzazione di 7 punti, per i mancati pagamenti IRPEF e INPS. Ma con la sentenza di appello potrebbe realizzarsi l’ennesimo colpo di scena, con il dimezzamento dell’handicap.
Esiste uno scenario, tanto improbabile quanto affascinante, al punto da stuzzicare la fantasia dei tifosi. Il Club di viale del Fante potrebbe già aggiudicarsi matematicamente un posto tra le prime 8 vincendo a Cagliari. Ciò sarebbe possibile anche con tutta una serie di combinazioni legate alle dirette avversarie: Venezia, Ascoli, Reggina e Modena, al prossimo turno, non dovrebbero acciuffare i 3 punti.
Qualche rimpianto c’è, come i tanti punti persi per strada, contro avversarie ampiamente a portata di mano, e i numerosi infortuni, con la “maledizione” sugli esterni. Il gioco di mister Corini è basato su uno schema fluido, capace di mutare durante la fase di possesso e non, con una costruzione che parte proprio dalle due fasce. Prima la carenza di organico a sinistra, con Sala alla ricerca di una forma ottimale e l’adattamento di Mateju, in assenza di alternative. Poi l’emergenza si è spostata a destra: fuori Elia e Di Mariano, l’unico superstite è un Valente con oggettive difficoltà a reggere i 90 minuti. Neanche a centrocampo la situazione è ed è stata delle migliori: Saric e Stulac sarebbero dovuti diventare il perno del nuovo Palermo ma così non è stato.
Dunque… cosa aspettarsi adesso? Sognare è lecito ma è difficile pensare che il miracolo compiuto lo scorso anno da Baldini, con la cavalcata dalla C alla B, possa ripetersi. Quest’anno di transizione, con grande probabilità, rimarrà tale. Il punto di partenza è l’ultimo mercato invernale: giocatori di esperienza, come Verre e Tutino, e giovani promesse, come Aurelio e Graves. Da qui dovrà ripartire il nuovo Palermo targato City Group.