Vi sono cose nella vita che segnano il nostro tempo, come il solco scavato dall’aratro. E, mentre il solco, destinato a ricevere il seme, lo accoglie in sé e lo custodisce per farlo germogliare, il tempo, invece, fa da rotta alle nostre azioni, ai nostri mutamenti interiori, alle nostre conoscenze ed il suo avanzare dipende, così, dalla capacità di procedere con un buon cammino.
Il buon cammino, fu quello attuato durante la sua vita, da Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità, nel tentativo di accrescere la Speranza negli Ultimi, quelli che egli stesso andò cercando lungo le vie e nei ghetti della città di Palermo. Lo fece attraverso opere di carità cristiana e di umana comprensione, per elevare la pari dignità umana, senza alcuna distinzione.
La Carità fu, invece, lo strumento che invocò nel suo lungo peregrinare, per creare opere buone e dar loro un sostegno, un tetto dove poter dormire e mangiare. La sua più grande forza: non arrendersi mai, perché in ognuno di noi – diceva- “c’è una missione da compiere. Dobbiamo prenderci ciascuno la propria responsabilità per il bene di tutti”.
Era il mese di novembre del lontano 2010, quando il giovane Biagio Conte, durante i suoi erranti spostamenti, isolandosi dalla caoticità del mondo per andare in cerca di verità alle quali aspirava il suo cuore, arrivò nel Parco delle Madonie. Lì vi rimase per 15 giorni, creandosi un luogo di meditazione immerso nel silenzio della Natura, un posto di preghiera dove era solito elevare al Cielo, sublimi forme di ringraziamento a Dio. Da un affaccio di rara bellezza naturale, ammirò il paesaggio e ne conobbe piante, fiori e alberi, grazie ad alcune guardie forestali che divennero ben presto, i suoi amici.
Quello di Biagio Conte, fu un’arte di operare il Bene che era in comunione con la Natura, con il Creato e con le persone che incontrava, fatta divenire l’alveolo polmonare del sentimento dell’Amore da lui tanto professato.
Il luogo del quale si parla, è da sempre conosciuto nel Parco delle Madonie come Piano Cervi e si trova lungo il versante di Polizzi Generosa, in prossimità di Piano Marabilici. Lì, Biagio Conte, ebbe modo di fecondare altre fervide idee per favorire l’altrui bisogno, compiendo passi solitari e cibandosi di Amore fraterno.
Fu per lui, il posto ideale per entrare ancora di più in relazione con il suo IO interiore, per dare ascolto a coloro che chiedevano aiuto. Percorse il sentiero di Piano Cervi anche con l’animo di chi, scrutando ogni piccolo particolare che incontrava, cercava di dare quiete al suo cuore, turbato dalle preoccupazioni dei “fratelli sofferenti”.
In quell’oasi naturale di Piano Cervi, cibandosi solo di quello che gli veniva offerto dalle guardie forestali, fratel Biagio condusse in altre occasioni periodi di eremitaggio, continuando a prodigare amore verso il prossimo, fraternità tra gli uomini e a compiere la sua missione.
“Biagio Conte- dice il Commissario straordinario dell’Ente Parco delle Madonie Caltagirone – è stato il seme gettato per fruttificare il Bene e distribuirlo ai poveri. Il suo carisma, la sua indole, la sua dolcezza, rievocano nei cuori di tanti, la mitezza e la grandezza di quest’Uomo che visse sempre a fianco degli ultimi. Oggi – continua il Commissario Caltagirone, d’intesa con il Comitato Esecutivo dell’Ente, con la collaborazione del Comune di Polizzi Generosa e il Dipartimento delle Sviluppo Rurale e Territoriale – voglio “conservare e tutelare” il ricordo della sua permanenza in questo luogo da lui tanto amato nel Parco delle Madonie, dedicando un primo tratto del sentiero che da Portella Colla conduce fino a Piano Cervi che, sarà chiamato “Sentiero Biagio Conte”.
Si tratta di circa 1800 mt. di sentiero, facilmente accessibile, caratterizzato dalla presenza di faggi che, grazie al Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana e all’organizzazione Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, sarà sottoposto a interventi di manutenzione per essere fruito dai visitatori. E’ prevista la collocazione di capannine in legno, sulle quali saranno riportate alcune frasi meditative di Biagio Conte e la descrizione di specie botaniche presenti nell’area con lo scopo di favorirne la loro conoscenza anche a carattere didattico e divulgativo. “Sarà, -conclude il Commissario Caltagirone – un luogo della memoria in cui tutti potranno recarsi, senza alcuna mistificazione religiosa ma che riveste solo un aspetto di carattere affettivo verso Biagio Conte, colui che fu la colonna portante della Missione Speranza e Carità sempre accanto agli Ultimi.