Grandi incognite ancora gravano sulla situazione economica e finanziaria di Ast trasporti.
Nonostante il cambio di rotta con i nuovi vertici, tutto è ancora fermo e non è andato oltre dopo il cambio di guardia registrato con la fine dell’era Castiglione.
Da anni i conti della società partecipata sono in profondo rosso e tante sono le strade che si è cercato di percorrere. L’obiettivo posto è quello di risanare l’Ast. Schifani ci sta provando e i primi passi li ha mossi a cavallo tra marzo e aprile, azzerando il Cda. Giovanni Giammarva, nel frattempo, è stato nominato presidente e anche i nuovi amministratori sono stati designati. L’eredità lasciata dal predecessore, Santo Castiglione, è pesante. In bilico ci sono circa 800 famiglie. La tutela di questi lavoratori, come dichiarato fin dall’inizio, è diventato il focus principale dell’ex presidente del Palermo calcio, che si è ritrovato ad affrontare una vera e propria corsa contro il tempo per approvare il bilancio del 2021.
Dal suo insediamento, però, i rinvii proseguono. Come riportato da fonti delle parti sociali, i lavori sono ancora in stallo, in attesa di definire ancora il bilancio. La presentazioni, secondo prime previsioni, sarebbe dovuta arrivare per la fine del mese di maggio. Giunti a metà giugno, con una sola riunione sindacale svolta, all’inizio della nuova era Ast, e due Cda rinviati, l’attesa è stata prolungata. La linea seguita è quella già programmata con l’ex presidente: indicare tutte le negatività all’interno del bilancio 2021, con una previsione di perdita attestata intorno ai 14mln, per poi approvare anche il bilancio del 2022, in una proiezione di rilancio, a cui legare anche un nuovo piano industriale.
Intanto i dati sui debiti da bilancio nel 2021, nel totale, hanno fatto registrare un primo anche se lieve assestamento. Si aggira poco sotto i 76 milioni di euro. Circa il 43% di questi debiti sono riconducibili alle banche mentre il oltre il 25% debiti tributari, imposte come IVA, IRES o IRAP. Il dato più eclatante ed evidente riguarda proprio quest’ultimi. Dal 2009 il passivo nei confronti dello Stato è cresciuto in modo esponenziale: dall’appena un milione alla fine degli anni 10′ ai 19,5 milioni di oggi, con il picco dei 24 milioni (circa il 29% sul totale) nel 2019. Le informazioni in questione provengono da una bozza di bilancio preconsuntivo 2021 risalente al mese di gennaio scorso, oggetto di una riunione tra la Regione e la vecchia Governance dell’Ast.
Il nuovo Consiglio di amministrazione di Ast insediato a metà aprile è all’opera in maniera attiva conducendo una puntuale e minuziosa attività di verifica, rettificando ed integrando l’intero impianto contabile propedeutico al bilancio 2021 di prossima approvazione.
Un futuro ancora incerto anche in vista delle gare per l’assegnazione dei servizi minimi del trasporto pubblico locale siciliano, previste per agosto 2024: che spazio avrà Ast, un affidamento in house o parteciperà alle gare? Sicuramente nelle condizioni attuali l’ultima ipotesi è molto complessa da percorrere.