L’appello è rivolto al presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Consiglio Meloni ed ai presidenti Schifani (Regione Siciliana ) e Occhiuto (Regione Calabria).
E’ una petizione per dire no al Ponte sullo Stretto, considerato obsoleto e l’iniziativa è stata lanciata a conclusione del corteo No Ponte del 17 giugno a Torre Faro dalla consigliera comunale del Pd Antonella Russo.
Il documento è stato illustrato ai manifestanti e le prime firme sono state raccolte già sabato, quando la consigliera ha invitato tutti i cittadini a diffonderla. Le firme raccolte saranno poi consegnate ai comitati ed ai movimenti che stanno programmando altre iniziative No Ponte.
IL TESTO DELLA PETIZIONE
“Le cittadine ed i cittadini che sottoscrivono di seguito, nel prendere atto che il Parlamento nazionale ha approvato il 26 maggio 2023 la legge n. 58 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.125 del 30.05.2023) che ha convertito con modificazioni il decreto legge n.35 del 31 marzo 2023, per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, esprimono ferma contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, in quanto un’opera così obsoleta ed invasiva in un’area ad alto rischio sismico e soggetta a dissesto idrogeologico costituirebbe un grave pericolo per la vita delle persone.
Un’opera di tali dimensioni sarebbe una ferita violenta allo stesso territorio, in netto contrasto con le norme della Costituzione italiana, in particolare con l’articolo 9, e con le direttive europee in materia di ambiente, di paesaggio e di mobilità sostenibile.
L’opera, per gli alti costi rappresenterebbe un enorme dispendio di denaro pubblico che, ove disponibile, potrebbe essere utilizzato per realizzare quelle moderne reti infrastrutturali e di servizi di cui la Sicilia e la Calabria soffrono da sempre la mancanza.
I cittadini chiedono che vengano tutelati gli interessi, l’incolumità e la salute degli abitanti dei territori interessati alla costruzione del Ponte; che vengano salvaguardati l’Ambiente ed il Territorio, in quanto bene comune e patrimonio da trasmettere alle future generazioni; che le Autorità in indirizzo rivedano le decisioni assunte ed aprano un confronto con gli enti e le comunità locali“.
Già sabato prossimo è in programma una nuova riunione dei comitati per avviare ulteriori iniziative dopo il corteo del 17 che ha visto oltre 1500 persone manifestare contro l’opera.