“Abbiamo avviato la rifondazione della macchina comunale che servirà a dare risposte ad una città che vuole pulizia, strade senza buche, campetti per i ragazzi. Torneremo a vivere in una città normale”. Lo ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla presentando, questo pomeriggio a Sala delle Lapidi, il Piano di riequilibrio del Comune.
A suo fianco era presente in aula la vicesindaco Carolina Varchi che ha curato il Piano insieme agli uffici di Palazzo delle Aquile. L’atto dovrà essere approvato entro questo mese. “Il Piano di riequilibrio è uno dei passaggi fondamentali della vita istituzionale di questa amministrazione – ha detto Lagalla – la città ha bisogno di ripristinare l’agibilità finanziaria e la capacità di spesa. Entrambe sono inibite, da più anni, da una sorta di corsa paradossale come quella che in filosofia veniva proposta nell’esempio di Achille e la tartaruga. Il veloce Achille non riusciva a raggiungere la tartaruga. Allo stesso modo, in questo Comune la spesa è stata inibita dalle mancate approvazioni di bilanci e dalle finestre normative che autorizzano la spesa. Le amministrazioni hanno potuto fare ricorso solo alle spese obbligatorie, al fondo di riserva e al fondo derivante dalla tassa di soggiorno. Ma sono state impossibilitate ad assicurare ai cittadini alcune funzioni fondamentali”.
“Noi adesso abbiamo rimodulato gli investimenti e recuperato alcuni documenti contabili del passato – spiega Lagalla – a partire dai consuntivi 2020 e 2021. Oggi ci troviamo di fronte ad un appuntamento che scandisce la storia che ci appartiene. E’ quello che riguarda il nostro rapporto con lo Stato. La precedente amministrazione aveva già avviato questa strada. Ma noi abbiamo rivisto il patto limitando il sovraccarico di imposizione per i cittadini. L’eredità del passato ci costringe ad una stagione di salutari sacrifici”. “Per allestire il Piano di equilibrio ci siamo avvalsi di una commissione di esperti e dei pareri dei Revisori dei Conti e della stessa Corte dei Conti – aggiunge il sindaco – non c’è alcuna esplosione dell’imposizione fiscale che sarebbe ricaduta sui soliti paganti. Ma c’è una revisione della macchina comunale per metterla nelle condizioni di reperire maggiori entrate e di rimodulare la spesa. Abbiamo ridotto alcune maggiorazioni di tasse. Sono previsti l’incremento delle entrate che intercetta una platea più ampia di contribuenti, la revisione del Canone unico patrimoniale (approvato ieri), l’introduzione di alcune tasse secondarie (i diritti portuali e la tassa di soggiorno). Il piano avrà un’applicazione decennale. Ci avvarremo anche dell’aiuto dello Stato (220 milioni). Ma dobbiamo guardare ad una crescente capacità di autofinanziamento come ad esempio il rapporto pubblico-privato e l’attività delle stesse azienda partecipate. Dovremo poi controllare la spesa. La rifondazione che l’ente ha gia avviato servirà a dare le risposte che la città aspetta”.