Scoperto un giro di spaccio nell’agrigentino. Quattro delle 5 ordinanze cautelari, firmate dal gip del tribunale di Agrigento su richiesta della Procura, sono state eseguite stanotte dai carabinieri che hanno fatto luce, grazie anche ad un sistema di telecamere e alle intercettazioni, su vendita di stupefacenti a Raffadali (Ag) – di marijuana, hashish, ma soprattutto cocaina.
“Coca” che veniva tagliata con la Tachipirina. La “roba” è risultata essere proveniente, per la maggior parte, da Palermo, ma anche da Favara (Ag). Tre le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, una delle quali per una donna di Favara. Destinatario di un obbligo di dimora nel Comune di residenza un libico trentatreenne, residente ad Agrigento, che è stato rintracciato stamattina in territorio di Casal Bertone, a Roma. Stesso provvedimento firmato per un altro soggetto che però risulta essere emigrato in Germania.
“Gli indagati non si facevano nessuna remora a cedere droga anche ai minori – ha evidenziato il maggiore Marco La Rovere che coordina la compagnia dell’Arma di Agrigento – e per questo motivo è stata contestata anche l’aggravante. Erano molto furbi, soprattutto il libico che stazionava tutto il giorno in piazza, riceveva l’ordinazione, si spostava nella parte vecchia del paese dove ci sono delle case diroccate dove nascondeva la droga. Prendeva la sostanza richiesta, la portava in bocca e nel caso fosse stato fermato da noi, la ingoiava. Lo scopo di questa attività è stato di dare risposte alla popolazione, preoccupata dal crescente spaccio”.
“Fenomeno che riguarda un po’ tutte le città, ma in paesi piccoli come Raffadali può creare – ha aggiunto La Rovere – una certa destabilizzazione, ansia e preoccupazioni”.