Ha dovuto prendere decisioni impopolari, una tra tutte la demolizione dell’ultimo tratto del vecchio viadotto Ritiro (QUI) con conseguente chiusura dell’uscita di Giostra nei primi giorni di agosto, alla vigilia di esodo, controesodo e ondate di vacanzieri. Ha ereditato un bagaglio pesantissimo di disagi, ritardi, scarsa capacità di comunicare. Ed ha un obiettivo: limitare al massimo i disagi e arrivare dritto al traguardo, se possibile, a fine 2023. “Contiamo di concludere i lavori entro fine anno, la città ha sofferto troppo in questi anni. Una città di queste dimensioni deve avere un sistema di accesso e di uscita regolarmente funzionante anche in considerazione della fragilità del territorio. Mi auguro che anche la Toto abbia risolto i problemi e si proceda in questa direzione”
Il presidente del Cas Filippo Nasca, ai microfoni de ilsicilia.it spiega cosa accadrà alla ripresa dei lavori al viadotto Ritiro, con una tabella di marcia rigorosa, fino alla consegna dell’opera (alla quale seguirà naturalmente il collaudo). In realtà anche nei giorni da bollino nero la situazione ha retto e adesso il banco di prova successivo è il controesodo. Ma Nasca, abituato a lavorare pancia a terra h24, non si nasconde dietro quelle che sono oggettive difficoltà per gli automobilisti nel periodo tradizionalmente più caotico dell’anno. “Anche io utilizzo la A/20 e so bene cosa significa”.
Così come emerso dal vertice in prefettura è attivo un piano di controllo potenziato per i giorni più caldi. Realista più che ottimista il presidente spiega le fasi che stanno per iniziare e che dovrebbero concludersi senza problemi (meteo permettendo) entro l’anno. Insomma, la prossima potrebbe essere un’estate “libera” da quanto accaduto negli ultimi 11 anni. Il presidente si sofferma anche a parlare della A/18 e della galleria di Letojanni nonché delle condizioni di manutenzione delle due autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania.