E’ stato un fine settimana avvolto dalla fiamme quello appena trascorso in Sicilia. Non si tratta certamente del primo caso. Il riferimento non è solo agli anni passati ma anche alle temperature elevate e gli incendi che hanno messo in ginocchio l’Isola appena un mese fa.
Vittima è stata ancora una volta la provincia di Palermo: Villabate, San Giuseppe Jato, Termini Imerese e Campofelice di Roccella, solo per citarne alcuni. Ad accusare i danni maggiori, però, questa volta è stata la provincia di Trapani, tanto da dover chiudere per alcune ore l’aeroporto di Birgi. Scene come quelle della tonnara di Scopello, con residenti, turisti e bagnanti soccorsi via mare, rimarranno certamente fisse nella mente.
Nel Catanese i roghi sono divampati a Castiglione di Sicilia, in contrada Marchesa; a Linguaglossa, in contrada Croceferro; a Caltagirone in contrada Corvacchio; a Mascali, in contrada Montargan e a Militello Val di Catania, in contrada Piano di Mole. In fiamme la macchia mediterranea nell’Agrigentino: a Cammarata, in contrada Casalicchio; ad Agrigento, in contrada Fondacazzo; a Bivona, in contrada Millaga; a Cattolica Eraclea, in contrada Ardicola. Interventi anche nel Nisseno: ad Acquaviva Platani; a Butera, in contrada Lago Telai; a San Cataldo, in contrada Pergola.
Dalla mezzanotte le fiamme hanno coinvolto anche la provincia di Messina, dove sono attivi 20 incendi. I vigili del fuoco sono stati impegnati nelle zone di Raccuja, Furnari, Gioiosa Marea, Ficarra, Sant’Agata Militello, Barcellona P.G., Mazzarà Sant’Andrea, Francavilla Moio e Taormina.
Ripartono dunque gli appelli, soprattutto politici, per una maggiore prevenzione e cercare, almeno, di limitare quanto più possibile i danni. Osservando ciò che è accaduto nelle scorse ore, nulla sembra cambiato.
“Non sono servite a nulla le promesse dei politici dopo i gravissimi danni provocati a Palermo dagli incendi. Il vento di scirocco spazza via le promesse della politica. Adesso a pagarne le conseguenze sono ancora una volta le persone. In 200, circa, sono fuggiti via mare a bordo di gommoni e barche, salvati poi dai mezzi della Guardia Costiera, mentre le fiamme avvolgevano il costone della tonnara di Scopello, nel Trapanese, minacciando i residenti e le proprie abitazioni. Molti di essi sono stati costretti ad abbandonare le proprie villette“. A dichiararlo sono Mario Parrinello e Claudio Marchesini, rispettivamente segretario territoriale responsabile dell’Ugl di Trapani e segretario territoriale responsabile dell’Ugl di Palermo.
I due segretari sottolineano quello che è stato un vero e proprio scenario apocalittico, tanto che secondo le previsioni della protezione civile, domani è prevista un’allerta rossa per il rischio incendi nelle province di Catania, Enna, Palermo e Siracusa. Arancione nelle altre province.
“Alcuni voli sono stati dirottati da Trapani a Palermo come quelli provenienti da Belgrado, Porto e Bratislava. Anche a Palermo e provincia – aggiungono – è stata una notte infernale. Il fuoco ha colpito ancora. si interviene solo dopo che gli incendi distruggono tutto minacciando la vita dei cittadini e dei turisti. La prevenzione da parte dei politici rimane solo una dichiarazione di intenti fine a se stessa“.