Dal 22 al 29 settembre, la Compagnia dei Pupi Antimafia di Angelo Sicilia ricorderà la figura di Don Pino Puglisi nel trentennale del suo martirio, con una rassegna di spettacoli dei pupi dove sarà portata in scena l’opera “Padre Pino Puglisi. Un prete contro la mafia” in diverse località della provincia di Palermo. Da Cinisi a Corleone, passando da una scuola alla periferia di Palermo, l’Ics “Pirandello – Borgo Ulivia” a Falsomiele. Luoghi spesso simbolo, nell’immaginario comune, del fenomeno mafioso. Otto appuntamenti per ricordare “il prete che combatteva la mafia col sorriso”.
“Un prete contro la mafia”, citando l’opera di Angelo Sicilia, la più rappresentata nei 25 anni di attività del puparo siciliano e della sua Compagnia dei Pupi Antimafia. “Una serie di attività per ricordare la figura di Don Pino Puglisi – dichiara il puparo siciliano – ma soprattutto per restituire ai giovani quello che abbiamo ricevuto da lui. Le sue parole, che ci hanno accompagnato nella nostra crescita – noi, giovani degli anni ’80 e ’90 – parole che abbiamo inserito nei nostri spettacoli. Le parole di Don Pino, come: ‘Non è l’odio la forza che muove il mondo, ma l’amore’ – continua Angelo Sicilia -, oppure l’invito a ‘Guardare gli occhi e le facce dei mafiosi per poterli conoscere davvero e sostituire le loro facce, con altre facce, dando un segno di comportamento diverso da quello mafioso’. Insieme alla famosa frase che mi disse da ragazzo: ‘Scegli ogni giorno da che parte stare’, nella sua più cruda semplicità. Ecco, questi insegnamenti presenti nel nostro spettacolo, che da più di 10 anni portiamo in giro per l’Italia e in Europa, li vogliamo restituire al nostro pubblico”, conclude Sicilia.
Quest’anno, la Compagnia dei Pupi della Legalità di Angelo Sicilia festeggia 25 anni di attività segnando un traguardo importante nella lotta per la legalità attraverso l’impegno civile con la sua arte sociale dei pupi. “Un traguardo – chiude infine il puparo – che festeggio insieme ad alcuni compagni di viaggio e con una rassegna completamente autoprodotta”.