Sale la tensione tra i Comuni del Consorzio Rete Fognante per il quadro debitorio – che necessita di copertura finanziaria – dell’ente comprensoriale per la depurazione delle acque, di cui fanno parte Taormina, Giardini, Castelmola e Letojanni. I quattro comuni sono chiamati ad effettuare il versamento delle relative quote e Giardini Naxos ha previsto adesso nel suo bilancio un contributo di 50 mila euro, somma ritenuta decisamente insufficiente dal Consorzio, i cui vertici avvertono: “Giardini Naxos ci deve un milione 700 mila euro di quota sul pregresso e l’intera competenza del 2023. Così il Consorzio Rete Fognante rischia di non poter onorare i propri impegni e di non poter uscire dalla salvaguardia che comporta, tra le altre cose, un costo Enel decisamente più pesante”.
Per quanto concerne le sofferenze economiche del Consorzio e le relative pendenze dei soci, sulla competenza del 2023, il Comune di Taormina, a fronte di una quota di compartecipazione dovuta di Un milione 600 mila euro ha versato Un milione di euro, Giardini risulta non aver versato nulla rispetto alla quota di Un milione e 400 mila euro, Letojanni ha versato due rate da 140 mila euro rispetto alle 454 mila euro dovute e Castelmola non ha versato alcuna somma.
Il CdA in carica evidenzia, al momento del proprio insediamento (lo scorso luglio), di aver trovato un “buco” di oltre 11 milioni (al 31 dicembre 2022), con 6 milioni di euro di mancato versamento del pregresso da parte di Taormina (4 milioni sono di competenza della Commissione Liquidatoria nell’ambito delle procedure per il dissesto), Giardini 2 milioni e mezzo di euro, Castelmola 309 mila euro, Letojanni invece aveva estinto il suo debito.
“A causa dei ritardi che hanno riguardato i Comuni di Taormina e Giardini Naxos nel corso degli anni nel pagare le quote al Consorzio Rete Fognante, si è generato un danno erariale di circa 400mila euro l’anno – ha detto il sindaco di Taormina, Cateno De Luca – per il mantenimento del regime di salvaguardia del contratto di fornitura elettrica. Al mio arrivo ho pagato tutto il pregresso e il 50% del 2023, Giardini Naxos deve 2 milioni circa per il passato e 1,5 milioni per il 2023 e nel bilancio del 2022-2023 prevede solo 50mila euro? Non è pensabile che io faccia sacrifici e gli altri non si assumono le proprie responsabilità”.
“Il 12 settembre scorso – spiega il presidente del Consorzio, Alfredo Elia Mandri -, durante una discussione in Consiglio Comunale, l’assessore al Bilancio del Comune di Giardini Naxos ha evidenziato e portato a conoscenza di quell’assemblea che nel bilancio 2022-2024, specificatamente nella parte relativa alla previsione pluriennale 2023 -2024 erano stati previsti soltanto 50 mila euro per annualità a fronte di una voce di spesa consolidata negli anni pari a circa 1 milione di euro l’anno. A questo punto scatta l’allarme perché se i Comuni Consorziati (Giardini Naxos e Taormina hanno il maggiore peso, in quanto chiamati a farsi carico dell’83% delle spese consortili) reiterano i comportamenti tenuti negli anni scorsi (acconti minimi e continui rinvii nei pagamenti) usciamo dalla salvaguardia giusto per qualche mese per ripiombarci. Il contratto di salvaguardia, è bene evidenziarlo ancora una volta, determina maggiori ed ingiustificati costi a carico del Consorzio quindi dei Comuni e pertanto dei cittadini”.
“Nel mandato ricevuto, all’atto della nomina in assemblea, al sottoscritto ed ai colleghi Giuseppe Mollica e Davide La Rosa, da parte del sindaco di Taormina, Cateno De Luca – conclude Elia Mandri -, è stato chiesto di ridurre i costi garantendo la qualità dei servizi e, almeno credo, questa estate le cose sono andate discretamente bene malgrado le manutenzioni, quelle indispensabili ed urgenti, siano state avviate soltanto dopo il nostro insediamento ovvero dopo il 10 luglio. Siamo di fronte ad una tematica di fondamentale rilevanza che inevitabilmente va a ricadere sulle tasche dei cittadini”.