Ogni mattina un commerciante o residente messinese si alza e guarda in strada. Se non vede operai installare cordoli o la segnaletica per la pista ciclabile tira un sospiro di sollievo. “Anche oggi non è toccato a me”, sospira, pensando con spirito di solidarietà ai colleghi del viale San Martino, del corso Cavour, della via Cesare Battisti. Ma l’avanzata dei cordoli fa paura, così i commercianti dell’associazione “Le vetrine di Via Garibaldi”, hanno pensato che prevenire è meglio che curare e attraverso il portavoce Lillo Valvieri, hanno avviato una raccolta firme.
L’obiettivo è chiedere all’amministrazione comunale di essere coinvolti “nel processo decisionale relativo a qualsiasi cambiamento nella viabilità”. Finora sono state superate le 60 firme di attività commerciali.
«Nel cuore della vivace Messina – si legge in una nota – il tratto di Via Garibaldi che si estende dalla Prefettura a Piazza Castronovo è diventato oggetto di una crescente preoccupazione per i suoi residenti e, in particolare, per i negozianti che operano lungo questa strada. La ragione principale di questa inquietudine è la possibile rimodulazione della viabilità in questa area e il timore di un impatto negativo sulle attività commerciali locali. Di fronte alle recenti critiche sollevate in merito all’installazione dei cordoli in alcune vie del centro di Messina, i negozianti di Via Garibaldi hanno deciso di unirsi e di agire”.
L’esperienza dei commercianti delle altre vie ha spinto quindi chi opera nel corso Garibaldi a muoversi per tempo ed avvisare l’amministrazione comunale. Il timore condiviso è la perdita di clienti, anche perché, nella via Garibaldi come in tutte le altre della città, l’abitudine è quella del posteggio “a prescindere” dal codice stradale, quindi indipendentemente dai divieti di sosta o dalle disposizioni dell’amministrazione. In via Garobaldi peraltro c’è sia il divieto di sosta che la corsia preferenziale per i bus, entrambi ampiamente ignorati. Il cliente del “un minutino” non lo vuol perdere nessuno, anche perché a Messina, come in tutta la Sicilia, gli orologi degli acquirenti sono fermi e 60 secondi o 60 minuti non fa la differenza, perché mai cercare il pelo nell’uovo?
I commercianti della via Garibaldi, che stanno raccogliendo le firme in tempo record evidenziano proprio la compattezza nel voler essere parte attiva e non passiva delle decisioni della giunta Basile.