“E’ forte la preoccupazione per quanto riguarda i trasporti via mare tra la Sicilia e le isole minori dopo che le gare e la procedura di selezione effettuata dalla Regione sono andate deserte. Ad oggi, infatti, non esiste un soggetto imprenditoriale a cui dovrebbe essere applicata la cosiddetta “clausola sociale” per la salvaguardia di 71 marittimi, i cui posti di lavoro sono a rischio“. L’allarme arriva da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a margine dell’incontro con la Caronte & Tourist.
Le organizzazioni sindacali continuano: “La situazione è urgente poiché incide negativamente anche sui servizi e sul diritto alla mobilità degli isolani. Chiederemo così come previsto dalla normativa vigente, un sollecito incontro all’assessorato regionale al Lavoro“.
il comunicato dei sindaci isole minori siciliane
I sindaci delle isole minori siciliane (Ustica, Eolie, Egadi, Pelagie e Pantelleria) chiedono l’intervento dei governi nazionale e regionale per ripristinare in tempi celeri i collegamenti marittimi integrativi, interrotti da ieri a seguito della rinuncia della compagnia Caronte & Tourist. “Tale interruzione, caratterizzata da un fenomeno di difficile comprensione popolare, che vede in contrapposizione l’attività amministrativa della Regione che non è andata a buon fine, l’indisponibilità della Società di navigazione interessata e la legittima attività della Magistratura – scrivono i sindaci nella nota inviata ai governi -, sta causando alle nostre isole un ritorno indietro di molti anni, venendo a mancare quei collegamenti che ne avevano accompagnato lo sviluppo socioeconomico degli ultimi decenni”.
“Quanto sta accadendo – proseguono i sindaci – crea situazione di disagio e incertezza tra la popolazione locale che subisce ritardi nell’approvvigionamento dei generi di prima necessità e difficoltà nel rifornimento dei generi alimentari, dei carburanti, bombole d’ossigeno e di gas, nel momento in cui si esce da una stagione turistica già penalizzata sia dal sequestro di alcune navi, sia dell’aumento delle tariffe in quasi tutte le isole che ha penalizzato l’economia turistica”.