Dal 6 novembre a Palazzo Zanca c’è un prima e c’è un dopo. Prova ne è che alle prime dichiarazioni della Lega (che con Ora Sicilia ha incassato le due vice presidenze del Consiglio comunale) sul ribaltamento della maggioranza in Aula (QUI) a replicare non è stato il sindaco Basile ma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca.
PARTITA A SCACCHI
Martedì notte è andato in scena il secondo round di una partita iniziata a maggio, con le dimissioni di De Luca dalla presidenza del Consiglio comunale (e l’elezione a sindaco di Taormina). La votazione per il successore, Nello Pergolizzi, ha palesato il cambio di equilibri con la maggioranza Basile che non è più tale, quantomeno in Aula (QUI) L’opposizione trasversale, aumentata con l’addio ai gruppi deluchiani di alcuni consiglieri, è di fatto la nuova maggioranza. Il 6 novembre quindi l’elezione del vicario presidente Mirko Cantello (Lega) e del vice presidente supplente Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia lista di Genovese), è stata evidenziata con dichiarazioni di fuoco da parte del gruppo numericamente più nutrito del Consiglio, quello che fa riferimento a Nino Germanà.
BASILE NON HA I NUMERI
“Con la votazione è emersa tutta la fragilità dell’amministrazione Basile – dichiarano i cinque consiglieri Cantello, Centofanti, Restuccia, Rotondo e Villari- Le forze di opposizione, con grande senso di responsabilità, hanno ritenuto di attribuire questi ruoli a consiglieri delle compagini con più peso politico nello scacchiere di Palazzo Zanca. Dopo la disfatta in Brianza il movimento che fa capo a Cateno De Luca in consiglio comunale dimostra che non ha più i numeri per governare, perdendo consensi, deputati, senatori, e consiglieri. Ed è il presagio di ulteriori sconfitte alle future competizioni elettorali”.
STRADE DIVISE
Insomma, un anticipo di quel che potrebbe accadere nei prossimi 4 anni. Del resto a giugno 2022 la lista Prima l’Italia-Lega era coalizzata con Basile sindaco, ma le strade si sono divise con il passare dei mesi. Nel frattempo la maggioranza in Aula perdeva pezzi e se c’era chi, come Cosimo Oteri preferiva Forza Italia, tre consiglieri deluchiani (Mirko Cantello, Emilia Rotondo e Giulia Restuccia) hanno ufficializzato ad agosto il passaggio con la Lega (QUI) Per Cantello in realtà si è trattato di un ritorno nella lista con cui era stato eletto.
SI E’ APERTA UNA FALLA
“E’ una falla che difficilmente verrà arginata- proseguono i consiglieri leghisti-La maggioranza non ce la fa: non ha più i numeri, men che meno le idee… Eppure continua a gestire i lavori istituzionali come se ne avessero ancora la forza numerica. L’arroganza di questa maggioranza, sempre più in difficoltà, non ha più limiti e tutto questo va a discapito della città. Invece Messina ha bisogno di questa autorevolezza nelle scelte strategiche, dove il confronto e l’atteggiamento responsabile dovrebbero essere costanti nella buona azione di governo. La Lega cerca una ricucitura sociale, civica e politica della città e vogliamo leggere questa elezione come la condivisione di questo obiettivo da parte della maggioranza dei consiglieri comunali”.
DE LUCA REPLICA
Punto nel vivo, soprattutto nel passaggio che fa riferimento alla sconfitta alle suppletive in Brianza, Cateno De Luca non le manda a dire e punta dritto a chi ha lasciato il suo movimento per andare al “nemico” che da oltre un anno è Salvini (non a caso infatti le distanze tra Germanà e Cateno sono iniziate proprio con le Regionali e le Politiche). Brucia l’addio di Cantello, Restuccia e Rotondo che con i loro voti hanno messo a rischio a maggio l’elezione di Pergolizzi alla presidenza e il 6 hanno affondato le vice presidenze per i candidati deluchiani.
DELIRIO DI ONNIPOTENZA
“È notorio infatti che i predetti consiglieri comunali non hanno mai preso la parola in consiglio comunale per sostenere un’articolata presa di posizione sul merito dei punti posti all’ordine del giorno- scrive De Luca con riferimento alle due consigliere Giulia Restuccia, ora diventata capogruppo della Lega ed Emilia Rotondo, presidente di commissione- Ora assaliti dal delirio di onnipotenza per lo strapuntino che hanno conquistato con un accordo che ha unito il diavolo e l’acqua santa contro De Luca tenterebbero invano di assumere le sembianze di politici. Gli elettori sanno che in particolare, Restuccia e Rotondo sono stati eletti nelle nostre liste, mentre Cantello era prestato alla Lega per consentirgli il raggiungimento dello sbarramento del 5%. Per pudore taccio sulle motivazioni che hanno spinto i consiglieri Restuccia, Rotondo e Cantello a fare il classico salto della quaglia, ma basterebbe nel caso del buon Mirco Cantello volgere lo sguardo verso Giardini Naxos per capire che la designazione ad assessore del fratello Ivano in quel comune è stata la squallida merce di scambio che io ho respinto al mittente quando in modo provocatorio mi è stato proposta per il comune di Taormina”.
De Luca conclude ricordando che Sud chiama Nord in Sicilia è la prima forza politica e che in ogni caso a Monza, pur perdendo (QUI) si è presentato “a mani nude contro i carri armati” (copyright di Renato Accorinti).
GERMANA’: L’IVA NON C’E’ PIU’
Finora Basile non ha replicato. Nel frattempo Nino Germanà ha postato su facebook una sua foto con Adriano Galliani (eletto senatore in Brianza) commentando: “Da quando il governo Meloni si è impegnato a ridurre l’Iva anche a Messina la ruota gira in modo diverso….Complimenti al senatore Galliani e perché no, anche a Mirko Cantello”. Il chiaro riferimento è proprio a quella maggioranza “più Iva”, pari a 23 consiglieri su 32 (QUI)che De Luca sottolineava a Palazzo Zanca nel giugno 2022 e che adesso è scesa a 15.