Il 14 dicembre sciopero a oltranza indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl Uilcom Uil, di tutte le lavoratrici e dei lavoratori della System House, che ogni giorno, da anni, operano nei call center per il servizio clienti delle aziende che operano sul mercato energetico.
Una manifestazione si terrà presso la Prefettura di Palermo per sollecitare il governo “a tornare indietro sui propri passi” garantendo la piena tutela occupazionale con l’applicazione della clausola sociale.
Le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil guardano con timore alla data del 1 aprile 2024, in cui scatterà la liberalizzazione del mercato elettrico tutelato. Si parla già di una perdita occupazionale, su base nazionale, di circa 1500 lavoratrici e lavoratori.
Le ricadute maggiori si avranno nel Mezzogiorno d’Italia e in particolare, sul territorio palermitano, dove saranno coinvolti circa 200 dipendenti, in gran parte lavoratrici, dell’azienda System House, che ha assorbito in questi anni, per cambio appalto, gli addetti Almaviva, transitati in Exprivia srl, che arrivano adesso al “capolinea” senza nessuna certezza occupazionale.
“Già da alcuni mesi l’azienda ha attivato l’ammortizzatore sociale con ricadute sul 50 per cento del salario per una popolazione di lavoratori part time, nella stragrande maggioranza femminile – dichiarano le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel cisl Uilcom Uil – Il governo Meloni, a sorpresa, nel varo del decreto energia, ha cancellato la clausola sociale, prevista dal decreto lavoro (L.85 del 3 luglio 2023), che garantiva continuità occupazionale a tutti gli addetti del settore. I prossimi bandi di gara, quindi, che l’autorità per l’energia (ARERA) dovrà indire, per far transitare le utenze dal mercato tutelato al mercato a tutele graduali, che i cittadini italiani avranno la possibilità di scegliere, non prevedranno in pratica alcuna tutela per le lavoratrici e i lavoratori che da anni svolgono questo servizio”.
In assenza della clausola sociale, ogni impresa che parteciperà alla liberalizzazione del settore energetico, avrà la possibilità di assumere nuovi lavoratori in qualsiasi parte d’Italia e con nuove condizioni contrattuali.
“Questo significa – aggiungono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – che sarà lasciato a casa chi in questi ultimi 10 anni ha garantito il servizio assistenza del settore energetico. Ci chiediamo: cosa è successo nelle stanze dei ministeri preposti? L’unico risultato oggettivo sarà quello di favorire le lobby del settore energetico che hanno già beneficiato di incrementi del 70-80 per centro dei propri bilanci, scaricando la parte più debole della filiera: i lavoratori candidati alla povertà”.