Alla fine la linea A del tram di Palermo, quella che avrebbe dovuto percorrere via Libertà, si ferma a Palazzo delle Aquile. Il consiglio comunale approva, con 21 voti a favore, 9 contrati e 3 astenuti, l’emendamento a firma Ugo Forello e Giulia Argiroffi che cassa la linea. Vota a favore la nuova maggioranza: centrodestra, con assenti DiventeràBellissima e Forza Italia, Sicilia Futura e i renziani. Si astiene il M5S.
“Siamo molto soddisfatti per la bocciatura della linea A del tram che avrebbe devastato via Libertà e via Roma – commentano il capogruppo della Lega Igor Gelarda e la consigliera Marianna Caronia – Una battaglia che conduciamo dall’inizio della consiliatura, non perché contrari all’idea del tram in generale, ma perché questo progetto avrebbe devastato la nostra città. Così per come strutturato, questo tram non è utile alla città, anzi rischia di danneggiarla pesantemente. Ora è finalmente chiaro che non si perderà nessun finanziamento, anzi si liberano risorse per il cui utilizzo metteremo nero su bianco idee e proposte utili. Una volta superato lo scoglio del tram, voteremo per l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche, per dare la possibilità di realizzare quelle opere, per la verità veramente poche, che questa incapace amministrazione potrà realizzare”.
LA NOTA DEL SINDACO E DELLA GIUNTA
All’agitarsi trionfalistico che ha accompagnato questa scelta da parte di quanti hanno con il loro comportamento, privato la città di un’opera indispensabile, ricordiamo il danno che hanno arrecato allo sviluppo di Palermo, alle attività economiche e alle opportunità di lavoro. Un atto di irresponsabilità politica che produce danni incalcolabili per la città e che l’Amministrazione comunale cercherà di limitare facendo valere la evidente illegittimità di questa scelta amministrativa in ogni sede competente. Siamo in presenza di una scelta palesemente illegittima anche per eccesso di potere e contraddittorietà. È paradossale che tale scelta si ponga in contrasto con gli interessi della città, con l’utilizzo di risorse pubbliche e con i progetti e le scelte deliberate e approvate da tutti i governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni, che hanno sempre deliberato e finanziato proprio questa specifica opera. Nessuno si illuda: questa opera si realizzerà e la prossima amministrazione avrà il privilegio di inaugurarla.
IL COMMENTO DI GIUSTO CATANIA
Una pugnalata alle spalle della città. Una pagina buia per Palermo
L’emendamento che toglie la linea A del progetto tram di Palermo è un atto criminale. Politicamente e moralmente criminale. Sarà poi la magistratura a verificare se ricorrono gli estremi di reato o il danno erariale. Una cosa è certa: si è sacrificato l’interesse pubblico per privilegiare interessi privati e logiche di parte.
La linea A (Stazione centrale – Stadio) rappresenta il nodo fondamentale per tutto il sistema. Senza questa tratta, di fatto, non è sostenibile dal punto di vista economico, ecologico e trasportistico, l’intera rete tramviaria di Palermo.
Non si possono collegare tra loro i depositi di Brancaccio e di Borgo Nuovo. E non potranno essere collegate col centro città i quartieri dello Zen, Sferracavallo, Mondello, Villaggio Santa Rosalia, Bonagia, Cep, la cittadella universitaria, il Policlinico, l’Ospedale Civico, la parte a monte della Circonvallazione.
Con quale faccia tosta, in campagna elettorale, andranno a chiedere i voti a chi vive in questi quartieri? Pensano di aver fatto un dispetto a me o al sindaco?
È stata inferta una pugnalata alle spalle della città.
La linea A è prevista nel Piano triennale delle Opere pubbliche dal 2017 ed infatti, in passato, è stata votata positivamente dagli stessi consiglieri comunali che ieri l’hanno eliminata. Nel frattempo il progetto ha ottenuto i pareri positivi da una decina di organi tecnici tra cui la Soprintendenza ai beni culturali che non ha riscontrato alcuno scempio su via Libertà.
Su questo progetto si sono costruite menzogne e mistificazioni. Per questa ragione da due anni mi è stato sistematicamente impedito di parlare di tram in Consiglio comunale. Evidentemente non volevano che ci fosse qualcuno in grado di smontare il loro castello di bugie.
Ieri è stato buttato un finanziamento pubblico di 800 milioni di euro, come hanno scritto e spiegato bene i dirigenti del Comune di Palermo. Sarebbe stata una boccata di ossigeno per migliaia di lavoratori e per l’economia cittadina.
Evidentemente, mentre nel mondo si afferma la necessità di una transizione ecologica, questi consiglieri palermitani vogliono una città affogata dalle automobili, dall’inquinamento, dal rumore.
Ieri notte si è consumata una delle pagine più buie nella storia della città. Mentre qualche consigliere comunale esultava, in modo plateale, da qualche altra parte gruppi di potere hanno festeggiato.
LA LEGA PALERMO
“L’emendamento per cassare la linea A del Tram (via Roma e via Libertà) è stato appena approvato dal Consiglio comunale con 21 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti – dichiarano i consiglieri Marianna Caronia e Igor Gelarda -. Siamo molto soddisfatti per la bocciatura della linea A del Tram che avrebbe devastato via Libertà e via Roma. Una battaglia che conduciamo dall’inizio della consiliatura, non perché contrari all’idea del Tram in generale, ma perché questo progetto avrebbe devastato la nostra città. Così per come strutturato – proseguono – questo Tram non è utile alla città, anzi rischia di danneggiarla pesantemente”.
“Ora è finalmente chiaro che non si perderà nessun finanziamento, anzi si liberano risorse per il cui utilizzo metteremo nero su bianco idee e proposte utili alla città. Per far questo, coinvolgeremo esperti e cittadini, come non hanno voluto e saputo fare Leoluca Orlando e Giusto Catania, caparbiamente impegnati a imporre la propria idea. Una volta superato lo scoglio del Tram, voteremo per l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, per dare la possibilità di realizzare quelle opere, per la verità veramente poche, che questa incapace Amministrazione potrà realizzare”, chiosano.
IL COMMENTO DI SINISTRA ITALIANA
“La scelta della destra e dei suoi nuovi sodali – gli stessi che prima di saltare il fosso avevano sostenuto e votato la linea A del tram – è grave e scellerata per tre semplici poche e significative ragioni: perché fa perdere milioni di euro, con le conseguenti ricadute economiche e sociali; perché rende monco un disegno organico di infrastrutturazione della città privando di efficacia urbanistica le linee già esistenti che alla linea A avrebbero dovuto connettersi; ma soprattutto perché porta indietro di quarant’anni le lancette culturali e politiche di Palermo, rimandando al peggiore immaginario che la città ha prodotto di sé quando l’interesse pubblico era totalmente piegato a quelli privati della speculazione. Nel tempo della crisi ecologica e nella necessità di convertire le nostre città attraverso scelte coraggiose, i nani della politica palermitana esultano sul corpo ferito della nostra città. Ne risponderanno alla storia e non certo alla cronaca spicciola a cui ambiscono, se il piano del tram non verrà approvato nella sua interezza“. Lo afferma Manuela Parrocchia, coordinatrice provinciale di Palermo di Sinistra Italiana, commentando la scelta dei consiglieri comunali di opposizione di azzoppare questa importante e strategica opera pubblica.