“Ci sarebbe da ridere e invece c’è da piangere per la decisione presa da quella parte di consiglieri comunali che appartiene alla compagine che si batte per la realizzazione del Ponte sullo stretto“. Lo dice Pino Apprendi del movimento ‘Cento Passi’.
“Ci sarebbe da ridere perché questi signori, “pensano in grande” dicono si alla opera faraonica che solleva infiniti dubbi sulla fattibilità e dicono no ad una opera che avrebbe permesso una mobilità sostenibile da un punto all’altro delle periferie, avrebbe permesso di arrivare a Mondello da Brancaccio o da Borgo Nuovo. Mentre andranno a cercare i voti per le prossime elezioni amministrative, – aggiunge – promettendo l’impegno per migliorare la vivibilità di quei luoghi, stracciano un progetto che era riuscito ad avere luce“.
“C’è da piangere perché il danno non lo hanno fatto al Sindaco Orlando, a Giusto Catania o alla Giunta, il vero danno lo hanno fatto ai palermitani, ai turisti e a se stessi, ai propri figli“.