Nessuna norma salva Ast. Dopo lo stralcio dei 20 milioni per la ricapitalizzazione dell’azienda e l’attesa per il voto finale alla finanzia, adesso è ufficiale: nessun contributo arriverà dalla Regione. Anche le ultime speranze risposte nel maxi-emendamento votato all’Ars si sono infrante e i sindacati sono già sul piede di guerra.
“Lo avevamo preannunciato di essere pronti alla mobilitazione dei lavoratori anche se fino all’ultimo minuto abbiamo sperato che il governo regionale nella finanziaria appena approvata avesse tenuto conto della norma salva Ast. Purtroppo, non è andata così e a questo punto il governo e l’intero parlamento regionale dovranno assumersi la responsabilità di aver lasciato la partecipata regionale in balia delle onde a discapito della continuità aziendale e del mantenimento dei livelli occupazionali. Altro che puntare al rilancio dell’azienda siciliana trasporti, così come aveva fatto immaginare il governo Schifani promettendo nella legge di stabilità 2024-2026 una norma ad hoc di 20 milioni di euro per rimetterla in carreggiata, poi improvvisamente scomparsa“. A dichiararlo sono i segretari regionali Flit Cgil Alessandro Grasso, Fit Cisl Dionisio Giordano, il commissario Uil trasporti Katia Di Cristina, il segretario regionale Faisa Cisal Romualdo Moschella e Ugl Autoferro Giuseppe Scannella.
“In questi mesi – proseguono – unitamente ai lavoratori, abbiamo fatto di tutto, affinché, con atti concreti e con i sacrifici dei lavoratori, il quadro economico della società venisse risanato, e così è stato. Infatti unitamente alla governace e al direttore generale di Ast spa, abbiamo lavorato convintamente per tenere in equilibrio il bilancio 2023 e ci siamo riusciti, auspicando però che la Regione nella qualità di Socio Unico, approvasse i bilanci 2021 e 2022, già adottati dall’azienda, ma così non è andata. A giorni – concludono – comunicheremo tempi e modalità del sit in per presenziare il palazzo della Regione con i lavoratori“.