“Siamo convinti che, oggi più che mai, rispetto alle tante sfide che abbiamo di fronte lo sciopero sia la scelta sbagliata“. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso di un evento a Carini (Palermo).
“L’Italia nella pandemia ha mostrato immense doti di responsabilità e la conferma di questo ogni giorno viene proprio da tutti i luoghi del lavoro. Dove, infatti, il Greenpass non ha generato affatto la tempesta che alcuni profetavano – ha sottolineato – Questa Italia, a stragrande maggioranza responsabile, si aspetta che istituzioni e parti sociali facciano insieme scelte giuste. Non lo sciopero generale”. “Oggi questo Paese si aspetta una strategia comune sul lavoro, anche in considerazione del fatto che la pandemia ha accelerato processi di ricomposizione e ridefinizione del lavoro. Rinnoviamo, pertanto, la disponibilità immediata a un confronto con il Governo e i sindacati per ridefinire contenuti e metodi di nuove regolazioni sul lavoro”.
Bonomi ha risposto anche in merito all’elezione del prossimo Capo dello Stato: “Ho troppo rispetto delle istituzioni, non sta a Confindustria commentare la partita del Colle“.
Quindi una battuta sul Pnrr: “Il grande valore del Pnrr e’ – ha detto – fare quelle riforme che il nostro Paese aspetta da 25 anni, qui si gioca la vera partita del Paese: il rischio e’ che queste risorse vengano utilizzate per finanziare quelle opere che sono gia’ state cantierate o che dovevano essere gia’ realizzate“.
BONOMI SU INTEL
Intel in Piemonte o in Sicilia? “Meglio in Italia. Prima la portiamo a casa e poi decidiamo dove”. Così il presidente della Confindustria Carlo Bonomi a margine del convegno “il valore dell’impresa” allo stabilimento Omer di Carini, in provincia di Palermo a proposito del nuovo investimento che Intel deve realizzare per uno dei suoi stabilmenti.”Credo che lo sciopero generale sia un problema per l’Italia, in una diatriba tra una parte del sindacato e il governo chi viene penalizzato e’ il mondo del lavoro e delle imprese. Mi sembra che sia proprio una strada sbagliata. Credo che gli italiani chiedano altro, di confrontarsi seriamente sul mondo del lavoro che si sta trasformando, come sempre c’e’ qualcuno che scendera’ in piazza e gli imprenditori andranno in fabbrica per mandare avanti l’Italia come sempre“. Così il presidente di Confindustria.